Galliani: “Ibrahimovic? È stato come corteggiare Marilyn Monroe giovane”
Adriano Galliani è felice come un bambino davanti all'albero di Natale. Il suo Monza ha conquistato la Serie B, si sta rinforzando in maniera importante e il prossimo 5 settembre sfiderà il Milan a San Siro, per un'amichevole suggestiva e dal sapore amarcord. "Sarà un'emozione grandissima e racchiude la storia di una vita – ha dichiarato l'amministratore delegato brianzolo – È un incontro che ho desiderato molto. Il nostro primo slogan biancorosso era ‘sarà romantico', questa sfida certamente lo sarà".
"Mi rattristano un paio di cose: lo stadio senza pubblico è un colpo al cuore. La seconda, speriamo che da avversari non ci capiti lo spogliatoio dell’Inter – ha scherzato Galliani – L’ultimo Milan-Monza lo ricordo perfettamente. Era il 30 agosto 1987, si giocava per la Coppa Italia e decise la doppietta di un centravanti appena arrivato dall’Olanda, un certo Marco Van Basten. La partita era in realtà Monza-Milan, chiesero il cambio campo per motivi di incasso e fu subito accordato".
Il sogno Ibrahimovic
Ad aspettare l'ex dirigente rossonero ci sarà molto probabilmente anche Zlatan Ibrahimovic: sogno di mercato del Monza di Berlusconi. "Abbiamo parlato tante volte, abbiamo un rapporto fantastico. Era un sogno, ma se avesse detto di sì…Il suo stipendio non è però alla nostra portata. È stato come corteggiare Marilyn Monroe giovane. Peraltro ricorre il decennale da quando lo portai in Italia da Barcellona. Il suo posto è a Milanello".
Parlando dello svedese, Galliani ha inoltre rispolverato un vecchio e divertente aneddoto: "La sera che decise di trasferirsi al Milan, ci ritrovammo in un ristorante sul porto di Barcellona. Aveva appena firmato e andammo tutti festeggiare a cena. Alla cassa la mia carta di credito passò 2-3 volte, ma senza funzionare. Pagò Ibra, lo confortai: ‘Stai sereno, lo stipendio arriverà sempre'. Risate pazzesche. Mi auguro di trovarlo in campo sabato, anche per uno spezzone di gara. Lo incontro spesso, appena mi vede sento il suo inconfondibile: ‘Ciao capo'".