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Gabriele Gravina: “Playoff per chiudere il campionato di Serie A”

Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, accende i riflettori sulla possibilità che il campionato di Serie A riprenda con un format differente rispetto a quello attuale. Per chiudere la stagione mancano ancora 124 partite da giocare tra metà giugno e fine luglio. “Dobbiamo essere pronti anche a una modalità diversa per chiudere la stagione”.
A cura di Maurizio De Santis
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"L'ipotesi playoff non è accantonata". Le parole del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, confermano la volontà di riprendere e portare a termine il campionato di Serie A ma le difficoltà oggettive legate al calendario e alla sequenza di gare ravvicinate, alla condizione fisica dei calciatori che non hanno ancora ripreso gli allenamenti collettivi e fatto richiami di preparazione, spingono il numero uno della Figc a portare al centro della discussione l'ipotesi messa da parte nelle settimane scorsa. Non abbandonata del tutto ma solo accantonata nel tentativo di verificare se c'è la possibilità di termine la stagione in maniera regolare e senza stravolgimenti del format attuale.

Quattro recuperi più 12 giornate in calendario per un totale di 124 partite: è questa la montagna da scalare per scollinare e poi pensare alle Coppe che – come annunciato da Ceferin – si svolgeranno ad agosto. Juventus, Napoli, Atalanta, Roma e Inter le squadre ancora in corsa tra Champions ed Europa League sulle quali verranno accesi i riflettori nel periodo più caldo dell'anno. Ecco perché, al netto anche della difficoltà di trovare un'intesa definitiva sul protocollo, Gravina ha chiarito che la possibilità di ricorrere agli spareggi è un'opzione da tenere in considerazione.

L'ipotesi playoff non è accantonata, dobbiamo essere pronti a qualunque evento – ha ammesso Gravina nell'intervista a Rai Sport -. Il campionato può ripartire il 13 giugno con un calendario molto denso di appuntamenti ed impegni. Dobbiamo essere pronti e metteremo sul piatto della bilancia anche il ricorso ad una modalità diversa per la chiusura del campionato.

Altre due questioni sul tavolo: l'impossibilità di reperire da parte dei club strutture ricettive disponibili, perché sono ancora bloccate; la questione della quarantena e della responsabilità dei medici.

Dobbiamo consentire, condividendo il percorso con i ministri Spadafora e Speranza, una piccola variazione al protocollo che possa permettere di continuare gli allenamenti trasformandoli da individuali in collettivi. C'è una circolare dell'Inail che ci fa essere più sereni perché chiarisce che c'è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave. Quello che ci preoccupa è il tema dell'atleta positivo che porterebbe tutta la squadra in quarantena.

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