Furlani parla della gestione del Milan senza Maldini: “Adesso il turnover non è più una sofferenza”
Il Milan pianifica i nuovi passi per il futuro verso la seconda stella e il ritorno al successo in Champions League. Giorgio Furlani ha fissato l'asticella altissima, senza dimenticare da dove è partita questa squadra: la stoccata alle gestioni precedenti è leggera ma si fan ben sentire, con l'amministratore delegato rossonero che ha tracciato una linea netta tra passato e presente tirando le somme di tutto il lavoro svolto insieme.
Nella lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport non ha risparmiato qualche bordata a chi ora non fa più parte della società, come Paolo Maldini che è stato sollevato dall'incarico da Cardinale lo scorso giugno. La frattura era ormai insanabile e a distanza di diversi mesi Furlani punta ancora il dito su quanto fatto durante la sua gestione, senza mai nominarlo: "In campionato abbiamo un punto in meno della stagione dello scudetto e dieci in più di un anno fa dopo le stesse giornate. Significa che abbiamo migliorato la squadra, che abbiamo una base di titolari più forte e con valide rotazioni. I nuovi acquisti hanno portato 40 gol e il turnover non è più una sofferenza. L’anno scorso abbiamo dovuto rivoluzionare la rosa, quest’anno no, dovremo perfezionarla. Avremo il vantaggio della continuità per puntare a vincere il campionato e andare avanti in Europa".
La rosa più forte, la panchina attrezzata in modo migliore e la voglia di continuità sono i fattori sui quali l'ad ha puntato, sottolineando in blu gli errori commessi lo scorso anno che hanno portato all'addio dell'ex bandiera del Milan. E anche i risultati ottenuti nell'ultima stagione, come l'arrivo in semifinale di Champions, vengono visti con uno sguardo completamente diverso: "Un anno fa siamo arrivati in semifinale Champions, non succedeva dal 2007. Quest’anno ci siamo fermati ai gironi ed è anche una questione di fortuna o sfortuna nel sorteggio. E poi c’è l’Europa League, che non abbiamo mai vinto: è un obiettivo importante".
E anche sul mercato le cose sembrano essere completamente cambiate. È questo aspetto che Furlani ci tiene a sottolineare, elogiando il lavoro svolto da Moncada e la strategia attuata negli ultimi mesi. Le sue parole appaiono ancora come una frecciatina a Maldini: "Geoffrey è il numero uno. Ibra stesso è il primo che si rivolge a lui per scambiare opinioni sui profili dei giocatori. lo non decido sulla scelta tecnica, ma sugli aspetti connessi e correlati all'investimento: se hai 100, non ne metti 80 su un solo giocatore".