Fuorigioco sul gol di Raspadori in Salernitana-Napoli, ma il VAR non può annullarlo: cosa è successo
C'era fuorigioco nell'azione che ha portato al gol del Napoli segnato da Raspadori contro la Salernitana. I granata hanno protestato con l'arbitro Rapuano per la posizione irregolare di Mathías Olivera che affonda la giocata, scambia con Di Lorenzo, ma prima che l'azione dei padroni di casa riparta è in posizione di offside.
Gli sviluppi del gioco. La squadra di Pippo Inzaghi non è lesta in fase di disimpegno e in uscita da una zona di campo pericolosa, pressata dagli azzurri (Olivera è ancora in quel fazzoletto di campo), perde di nuovo la sfera. Se ne impossessa Lobotka che, dal limite dell'area, serve alla sua destra l'ex Sassuolo.
Il vantaggio degli azzurri. Il controllo di "Jack" è perfetto, il tiro a incrociare sul palo opposto rispetto a Ochoa lo è altrettanto. I partenopei esultano ma la Salernitana non si capacita della decisione del direttore di gara che convalida il vantaggio e si chiede perché il Var non sia intervenuto.
Il motivo della mancata segnalazione dalla cabina di regia. È essenzialmente uno: da regolamento può far nulla perché controlla cosa è accaduto solo a partire dal momento in cui la palla è arrivata tra i piedi di Anguissa, è lui a recuperare quella ‘palla avvelenata' e a innescare il centrocampista, autore dell'assist decisivo per Raspadori. Tutto quello che c'è stato prima resta in una zona cieca per lo strumento tecnologico.
Cosa è accaduto? La beffa (clamorosa) per la Salernitana è che tutto è avvenuto nel giro di pochissimi secondi al netto della posizione irregolare di partenza di Olivera: nel lasso di tempo tra la possibile ripartenza dei padroni di casa e la pressione del Napoli in quella porzione di campo è raccolta la sintesi di quello che in gergo viene definito con la sigla APP (Attacking Possession Phase).
Cosa vuol dire? Il Var può intervenire, suggerendo all'arbitro di verificare l'episodio controverso con la on-field-review, solo dal momento in cui la squadra che fa gol è in possesso del pallone ma non deve esserci alcuna interruzione (esempio: cambio di gioco da parte della squadra avversaria oppure situazione di gioco fermo) tra l'inizio dell'azione d'attacco e lo stesso episodio controverso.
Di chi è la colpa? L'assistente di linea che era nei pressi della zona di campo dove si trovava il calciatore del Napoli in offside (Olivera) non ha alzato la bandierina né fatto alcuna segnalazione all'arbitro in merito. Con ogni probabilità ha considerato l'azione regolare, sbagliando. Se fosse intervenuto, la Salernitana avrebbe beneficiato di un calcio di un punizione e il gol del Napoli sarebbe stato nullo.