Fuochi d’artificio ad ‘Anfield’: 3-0 e poi 3-3. Ma finisce 4-3 fra Liverpool e Salisburgo
Il Liverpool vince 4-3 contro il Salisburgo e approfitta subito della frenata del Napoli col Genk in chiave qualificazione nel gruppo E di questa Champions League. Ma il successo dei Reds, come da risultato, non è affatto facile ma anzi sudato e conquistato con le unghie e con i denti fino all’ultimo secondo utile. Nonostante i primi 35’ di gioco che portano i campioni d’Europa sopra di tre gol grazie ai graffi di Mane, Robertson e Salah, infatti, i ragazzi di Jesse Marsch non mollano e costruiscono, giocata dopo giocata, la rimonta ai danni degli inglesi. Con Hwang, Minamino e poi, al 60’, con la giovane stellina Haland.
Approfittando dunque di un calo di intensità dei padroni di casa che ripartono, nella ripresa, con tutt’altro spirito rispetto allo show messo in piedi nella prima frazione. Ma quando i Reds si ritrovano e mettono a posto le cose, col solito Salah su sontuoso assist di Roberto Firmino, passano nuovamente, e stavolta fino al triplice fischio finale, davanti. Non riuscendo ad oscurare però, stante lo score definitivo, l’encomiabile prestazione del Salisburgo ad un passo dal pari in casa del più forte, blasonato e attrezzato Liverpool.
Primo Tempo
Il Liverpool parte a razzo, Mane buca subito la difesa avversaria
Il pari esterno del Napoli in Belgio col Genk sembra aver scosso un Liverpool alla ricerca, specie dopo il ko in Italia con gli azzurri, dei 3 punti per rilanciare la propria corsa agli ottavi di Champions League. Dunque, l’alba del match è subito dei Reds che mettono insieme il loro solito calcio – possesso, gegenpressing e ritmo altissimo – imponendolo ai giovani avversari (in possesso dell’età media più bassa del torneo a quota 22.7 anni). Che però, al 2’ di gioco, inaugurano i tentativi dalla distanza: Minamino sbuca fra le maglie rivali, vede la porta e prova il tiro, che finisce di poco fuori. Sia pure ben controllato dall’ottimo Adrian. I padroni di casa non si scompongono e proseguono col loro ormai storico, recitato a memoria, spartito tecnico. Con il gol che arriva proprio da una giocata classica degli inglesi. Mane converge al centro, salta il terzino Kristensen, duetta con Roberto Firmino che lo serve con grande precisione, sul filo del fuorigioco, pescando perfettamente il senegalese. Che dinanzi a Stankovic sigla il punto dell’1-0, la rete che apre il match.
Raddoppio stellare: Robertson converte in gol una azione straordinaria
Il dominio del Liverpool è pressoché totale. ‘Anfield’, peraltro abituato a queste prestazioni, per un club che non perde da 22 gare internazionali fra le mura amiche, si stropiccia gli occhi. Con i campioni d’Europa che non hanno pietà degli avversari e infieriscono. Non solo nel punteggio quanto, almeno nel corso della prima mezz’ora, a comando delle operazioni e sicurezza nella gestione. E così, al 25’, uno stellare Robertson apre e poi chiude un’azione spettacolare palesando insospettabili doti da prima punta. L’ex Hull City imposta, penetra sulla mediana e suggerisce al centro, scambio veloce fra Henderson e Salah col capitano che apre di prima, con i giri giusti, per Alexander-Arnold che scaraventa con un traversone basso al centro trovando, in mezzo all’area avversaria, proprio Robertson. Bravo ad attaccare il primo palo e poi a mettere il piattone per il punto raddoppio. Per il suo primo gol in Champions e per la gioia collettiva del catino della Merseyside che tracima entusiasmo, gioia e soddisfazione.
Tris di Salah: giochi chiusi in 35’ di gioco. Ma Hwang poi accorcia
La catena sinistra macina gioco, chilometri e cross. Kristensen e Minamino non possono molto mentre Robertson e Mane, peraltro i primi marcatori di serata, banchettano sui frastornati dirimpettai. E al 36’, da quella catena laterale, nasce l’azione che porta al tris il Liverpool. Lo scozzese Robertson serve Mane che si porta sul fondo, la mette in mezzo per Roberto Firmino abile ad anticipare l’intero tandem Onguene–Wober e a sfiorare il gol di testa. Sulla ribattuta di Stankovic però, c’è Salah che converte in rete di sinistro con una girata comunque non facile. Tutto finito? Parrebbe di sì ma gli ospiti non ci stanno e sulla prima sbavatura dei Reds dimostrano il perché dei loro successi in patria e dell’attuale primato a +5 sul Linz. Henderson perde palla sulla sua trequarti, Ulmer la recupera, Mwepu la affida in verticale a Hwang, fin lì vittima della fisicità della difesa rivale, col coreano che sterza sul destro, mette a terra Van Dijk e fulmina sul palo lungo l’estremo difensore Adrian. C’è ancora vita d ‘Anfield’.
Secondo Tempo
Il Salisburgo c’è, e approfitta di un Liverpool molle: pari in 15’ di gioco
Il gol, è asiatico, sull’asse nippo-coreano. Prima però c’è da raccontare un certo lassismo da parte del Liverpool che pensa di aver già messo in ghiaccio la pratica Salisburgo. Non a caso, nei primi 15’ della ripresa, sono gli austriaci a produrre maggiori occasioni da gol. Con Daka, Hwang e Minamino rischiando, nella foga della rimonta, e concedendo pure campo ai Reds. Che con Mane provano a firmare il poker salvo arrendersi, in extremis, alla diagonale del fluidificante destro Kristensen. Ma al 56’, come detto, arriva il 3-2 del Salisburgo con Hwang che si allarga, crossa al centro trovando nel cuore della sedici metri rossa un eccellente Minamino bravo a colpire bene la sfera di prima intenzione e ad indirizzarla alle spalle di Adrian: è 3-2. Ma non è finita. Al 60’, su azione personale di Mwepu, Minamino s’inserisce, entra fra le maglie avversarie con la consueta rapidità buttando al centro un pallone che taglia in due tutta l’area piccola fino ad incontrare il piedone destro di Haland che la scaraventa in porta per il 3-3 del Salisburgo. Spettacolo ad ‘Anfield’.
Se i Reds ci sono, poi fanno male: ancora Salah
Nel Liverpool segnano gli esterni. Non la prima punta. Che abbandona facili e prevedibili egoismi per servire i compagni e metterli nelle migliori condizioni per fare male. Questo, il magnifico altruismo di Roberto Firmino che risulta decisivo, anche nella ripresa, con un altro assist. Al bacio, come quello per Mane. A beneficiarne stavolta, oltre a tutto il Liverpool, assediato dalla vigoria e dall’entusiasmo degli avversari, epici nel trovare il 3-3, è Salah che, sfruttando la ritrovata concentrazione collettiva, va in gol. Ma su visionaria intuizione del brasiliano in grado, di testa, di spizzare una palla al centro – proprio per l’egiziano – tanto dolce quanto precisa.
L’ex Roma non si fa pregare, elude l’offside, e dinanzi a Stankovic non ci pensa troppo firmando, di collo esterno sinistro, il 4-3. Il suo doppio sigillo che rialza dalle tenebre i ragazzi di Klopp che rimettono, e fino alla fine della gara, la testa definitivamente avanti.
Tabellino e voti
Liverpool (4-3-3) #13 Adrian 6; #66 Alexander-Arnold 6.5, #12 Gomez 5.5, #4 Van Dijk 6-, #26 Robertson 7; #14 Henderson 6- (Dal 62’ Milner 6), #3 Fabinho 6+, #5 Wijnaldum 6 (Dal 64’ Origi 6-); #11 Salah 7.5 (Dal 91’ Keita s.v.), #9 Roberto Firmino 7, #10 Mane 7. A disposizione: #62 Kelleher; #6 Lovren; #8 Keita, #7 Milner, #15 Oxlade-Chamberlain, #; #27 Origi. Allenatore Jurgen Klopp 6.5
Salisburgo (4-4-2) #1 Stankovic 6; #43 Kristensen 5.5, #6 Onguene 5.5, #39 Wober 5.5, #17 Ulmer 6; #18 Minamino 7.5, #45 Mwepu 6.5, #16 Junuzovic 6 (Dal 79’ Ashimeru s.v.), #14 Szoboszlai 6.5 (Dal 71’ Okugawa 5.5); #9 Hwang 7, #20 Daka 5.5 (Dal 57’ Haland 7). A disposizione: #31 Miguel; #15 Ramalho, #25 Farkas; #4 Ashimeru, #7 Koita; #37 Okugawa, #30 Haland. Allenatore Jesse Marsch 7