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È morto Franz Beckenbauer, il mito del calcio tedesco aveva 78 anni: le condizioni del Kaiser erano irreversibili

Franz Beckenbauer, mito del calcio tedesco e mondiale, è morto all’età di 78 anni: a darne l’annuncio la famiglia. Negli ultimi giorni la malattia del Kaiser era peggiorata. Campione del mondo nel 1974, ha vinto il titolo anche da ct nel 1990.
A cura di Vito Lamorte
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È morto Franz Beckenbauer. La leggenda del calcio tedesco aveva 78 anni. Ad annunciare la scomparsa del Kaiser, uno dei calciatori più forti della storia, è stata la sua famiglia all'agenzia di stampa tedesca Dpa: "È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer si è addormentato serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia. Vi chiediamo di piangere in silenzio e di astenervi dal fare domande".

Prima calciatore, poi allenatore e successivamente dirigente sportivo: quel bambino nato a Monaco di Baviera l'11 settembre 1945 ha lasciato una traccia indelebile nella storia del calcio mondiale prima in campo e poi fuori. Le sue condizioni di salute erano complesse e da diversi mesi non vi erano più sue tracce: la situazione era man mano diventata più complicata.

Beckenbauer era completamente sparito dall'aprile scorso a causa del peggioramento della sua salute e non vi erano notizie certe. L'ultimo aggiornamento sullo stato dell'ex calciatore e allenatore lo aveva dato il fratello Walter in un documentario che è stato pubblicato su ARD: "Se dicessi adesso che sta bene mentirei, e non mi piace mentire. Lui non si sente bene".

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Ha vinto il Pallone d'Oro nel 1972 e nel 1976 ed è considerato il più forte difensore al mondo: il Kaiser era nato come centrocampista centrale e poi si è trasformato in libero, ma ingabbiarlo in un ruolo sarebbe riduttivo per quello che è stato in campo

Beckenbauer è cresciuto nel Bayern Monaco e al club bavarese ha legato una grandissima fetta della propria carriera vincendo tutto quello che si poteva a livello di club: in Baviera vinse quattro Coppe di Germania, quattro campionati, una Coppa delle Coppe, tre Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Negli ultimi anni vestì le maglie dei NY Cosmos e dell'Amburgo e poi iniziò la sua parentesi da allenatore.

Con la nazionale tedesca ha partecipato a tre Mondiali (1966, 1970, 1974) e due Europei (1972 e 1976) ed è riuscito ad alzare al cielo la Coppa del Mondo del torneo di casa del 1974, quando la Germania riuscì a battere l'Olanda. Vinse anche l'Europeo in Belgio nel 1972, sempre da capitano.

È stato molto vicino a vestire la maglia dell'Inter nell’estate del 1966 e lui stesso lo aveva confessato in una intervista al giornale tedesco Bild: “Prima dei mondiali in Inghilterra avevo firmato un pre-contratto con l’Inter. Avrei guadagnato una cifra incredibile. La ricordo ancora: 900 mila marchi tedeschi. Offerte del genere, all’epoca, potevano arrivare solo dall’Italia”.

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Dopo aver intrapreso la carriera da allenatore ha guidato la nazionale della Germania Ovest, l'Olympique Marsiglia e il Bayern Monaco. Con la selezione tedesca vinse il campionato del mondo del 1990 in Italia e insieme a Mário Zagallo e Didier Deschamps è stato capace di vincere la Coppa del Mondo sia da giocatore sia da allenatore.

L'omaggio del vicepresidente della Federcalcio tedesca, Hans-Joachim Watzke: "Frank Beckenbauer è stato sicuramente il più grande calciatore tedesco di tutti i tempi e, soprattutto, una delle persone più grandi che abbia mai incontrato".

Questo l'omaggio del Bayern Monaco sui social: "Il mondo dell'FC Bayern non è più quello di una volta: improvvisamente più oscuro, più silenzioso, più povero: i campioni tedeschi piangono Franz Beckenbauer, l'unico'Kaiser', senza il quale l'FC Bayern non sarebbe mai diventato il club che è oggi".

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