Franco Tongya ‘scagiona’ la Juventus per la sua plusvalenza: “Non ci ho visto nulla di strano”
L'inchiesta Prisma sulle presunte plusvalenze fittizie e sulla ‘manovra stipendi' ha inevitabilmente innescato un terremoto nella Juventus che ancora attende di sapere se sarà rinviata a giudizio e dovrà quindi sostenere un processo. Per quanto riguarda il processo sportivo è invece già arrivata una prima condanna con la penalizzazione di 15 punti in classifica (da scontare nel campionato in corso) inflitta dalla Corte d'Appello della FIGC sulla quale, dopo il ricorso fatto dalla società bianconera, si dovrà però ancora pronunciare il Collegio di Garanzia del CONI (ultimo grado di giudizio per quel che riguarda la giustizia sportiva). E con altre due inchieste portate avanti dal Procuratore federale Chinè (un secondo filone sulle plusvalenze fittizie e l'indagine riguardo la ‘manovra stipendi') anche sul piano sportivo non si può escludere che vi siano altri processi e altre sanzioni.
Secondo la Corte Federale d'Appello infatti quello della Juventus usava sistematicamente le presunte plusvalenze fittizie gonfiate rispetto al valore reale del calciatore in questione. Tra le operazioni contestate alla Juventus dalla Procura di Torino e, una volta entrati in possesso di tutte le carte dell'inchiesta Prisma, anche dal Tribunale FIGC c'è anche lo scambio di cartellini con l'Olympique Marsiglia che aveva portato il classe 2002 Franco Tongya in Francia con una valutazione di 8 milioni di euro e Marley Akè in bianconero. Una valutazione che letta oggi sembra eccessiva considerato che il calciatore non aveva nemmeno esordito in prima squadra.
Lo stesso Tongya non sembra però essere assolutamente d'accordo. Secondo il trequartista 20enne che oggi gioca in Danimarca con l'Odense, contestualizzandola alle cifre che circolavano in quel momento nel calciomercato, la sua valutazione non era esagerata, tanto da non averci visto nulla di strano: "Non mi sembravano pochi, ma neppure una cifra esagerata. Le cifre dei trasferimenti si erano gonfiate parecchio negli ultimi anni, in più io venivo da un’ottima stagione. Ero il calciatore più giovane della Juventus Under 23, ero stato inserito nella Top 11 della Youth League e anche del Mondiale Under 18 – ha infatti detto Franco Tongya in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport –. Lì per lì, non ci ho visto nulla di strano. Nei mesi scorsi mi hanno scritto amici e compagni, chiedendomi cosa fosse successo e cosa mi sarebbe accaduto. Io però non ne so nulla, certi fattori non influiscono sul mio percorso" ha quindi chiosato l'ex calciatore bianconero, primo a a parlare in pubblico nel merito di una singola operazione finita nel mirino della Procura di Torino e che viene contestata alla Juventus anche dalla giustizia sportiva.