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Franco Lauro tifava per il Napoli: “Così professionale che nessuno l’ha mai capito”

Franco Lauro era un tifoso del Napoli. L’ha rivelato, a poche ore dalla sua morte, il collega giornalista Carlo Paris, in un commosso saluto pubblicato su Facebook: “È stato difficile per i telespettatori capire la tua passione per il Napoli. Sei stato tanto professionale anche nel saper nascondere questo”.
A cura di Redazione Sport
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La notizia della morte di Franco Lauro ha scosso tutti gli appassionati di calcio e sport in generale, abituati alla sua conduzione garbata e competente sulle reti Rai, così come i colleghi giornalisti. Da quelli che l'hanno incrociato nel corso della carriera a quelli che hanno condiviso tanti anni al suo fianco, nella tv di stato. Tra questi anche Carlo Paris, colonna della Rai che ha voluto ricordare il collega attraverso un toccante post su Facebook.

Un giornalista che viveva solo per il suo lavoro. È questa la prima cosa che mi viene in mente nel ricordare Franco, Franchino Lauro. Innamorato in maniera quasi maniacale del lavoro di giornalista televisivo. Scrupoloso , attento , quasi maniacale nel preparare una telecronaca, una conduzione. Quante volte l’ho incontrato nelle redazioni, in aereo, intento a ritagliare pagine di giornali, a prendere appunti, a memorizzare tutto di tutto. Dopo gli anni trascorsi al seguito del basket , quando la rai perse i diritti, si gettò a capofitto nel calcio. Lo prendevamo in giro dicendogli che non ne capiva nulla. Ed invece lo studio assiduo, certosino, professionale, lo portò a competere alla pari di tutti noi nati a pane e calcio.

Il calcio è diventato il centro del suo lavoro e anche qualcosa di più. Perché Franco Lauro aveva una squadra del cuore, come confessato dallo stesso collega. Un segreto che il compianto giornalista è riuscito a tenere nascosto per tanti anni, nonostante si sia ritrovato spesso a parlare proprio della squadra in questione. Il Napoli.

"È stato difficile per i telespettatori capire la tua fede calcistica, la tua passione per il Napoli. Sei stato tanto professionale anche nel saper nascondere questo".

Un destino che lo accomuna a tanti altri grandi giornalisti del passato, fedeli sostenitori di una sola bandiera ma mai condizionati da questo nello svolgimento del proprio lavoro. Classe e stile d'altri tempi.

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