Franck Ribery si è preso la Fiorentina: i numeri battono i pregiudizi sull’età
“È solo marketing”. “A quell’età si tratta di una grande operazione commerciale”. “Non ha l’età per giocare in Serie A, dipende dal suo stato fisico”. Dopo 7 giornate di campionato in quanti sono d’accordo con queste tre affermazioni raccolte durante l’estate per commentare l’arrivo di Franck Ribery alla Fiorentina? Il francese non è più quello di qualche stagione fa, giustamente, ma sta mostrando numeri davvero importanti e la Viola ha finalmente ingranato dopo un inizio un po’ balbettante. Dopo il bel goal contro l’Atalanta, ecco che ieri l’ex Bayern Monaco si è ripetuto ma, a detta di molti, la cosa più bella della gara di Ribery non è stato il goal: tanti si sono concentrati sul dribbling in velocità da cui è scaturito il rigore dell’1-0 ed, effettivamente, non hanno tutti i torti. Un cambio di passo impressionante, che ha lasciato sul posto tre difensori rossoneri e ha permesso al francese di calciare in porta: una giocata che non è nel bagaglio di tutti.
Mettendo in mostra una tecnica e una classe di categoria superiore, non che vi fossero dubbi su questo, questo 36enne arrivato in Italia tra mille dubbi sta mostrando che la voglia di giocare a calcio può, addirittura, arrivare a spazzare via le profezie degli scettici e gli uomini del "ve lo avevo detto".
I numeri di Ribery
In queste prime gare Ribery ha segnato 2 goal e ha messo a referto un un assist: si tratta del miglior bottino nelle prime 6 giornate dalla stagione 2016/17, la prima di Carlo Ancelotti in panchina in Germania (2 reti e fornito 4 assist). In quel momento era diverso lui e anche il suo ruolo non era lo stesso che gli ha cucito Montella. Anche il numero di dribbling, 16, fa capire che il numero 7 della Viola sta entrando pian piano in forma, soprattutto se paragoniamo questo numero con quelli del compagno di squadra Gaetano Castrovilli e Filippo Falco, gli unici ad aver hanno fatto meglio in Serie A ma con un minutaggio decisamente maggiore (rispettivamente 519 e 509, contro i 329 di Ribery).
Ribery: Io vecchio? Sì, ma in campo sono giovane
"Io vecchio? Sì, ma in campo sono giovane. Il calcio è la mia vita, ho sempre fame ed è bello giocare in una squadra formata da giovani". Con queste parole Franck ha commentato nel post-partita con il Milan l’etichetta che gli era stata appiccicata al suo arrivo. Oltre alla standing ovation di San Siro, Ribery appena uscito dal rettangolo di gioco di San Siro si è preso quella dei suoi compagni di squadra in panchina e questo fa capire anche l’importanza di un fuoriclasse di 36 anni per una squadra come quella viola. Vincenzo Montella lo sta gestendo benissimo e quando è in campo la differenza si sente: se la Fiorentina crescerà di rendimento e la squadra riuscirà a stringersi ancora di più intorno al suo fuoriclasse, allora la Viola potrà finalmente dimenticare il recente passato e guardare ad un futuro molto diverso. E con Ribery.