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Francia ancora nel caos: è già fuori dalla Nations League e Mbappè rischia la causa con gli sponsor

Alla vigilia della partita contro l’Austria, il ritiro dei Campioni del Mondo è stato agitato dall’ennesimo braccio di ferro della stella del PSG e alcuni partner commerciali. Pronti a prendere provvedimenti.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Francia campione del Mondo in carica è in netta crisi di gioco e di risultati, presentandosi al rientro della Nations League, ultima nel proprio girone con soli due miseri punti dopo 4 turni. E tutto ciò vale non solo l'eliminazione dal torneo – già matematicamente certa con la Danimarca capolista a 9 punti – ma anche una possibile clamorosa retrocessione, in caso di ultimo posto confermato, verso la League B. E la tensione della vigilia della gara decisiva contro l'Austria è aumentata anche della scelta della stella francese, Kylian Mbappè, che si è rifiutato di prestarsi agli sponsor della Nazionale.

Mbappè non è diventato un caso ma è pur sempre un elemento che è andato a insinuarsi nel già irrequieto ritiro francese in vista della gara di questa sera, alle 20:45 contro l'Austria allo Stade de France a Saint-Denis. La nazionale di Deschamps deve infatti provare a vincere in ogni modo per riscattarsi dall'ultimo posto in classifica che vale la retrocessione, dando un segnale forte anche in vista dei prossimi Mondiali in Qatar dove è chiamata a difendere il titolo. E farlo con le pressioni del momento che non ammettono errori ulteriori e con le polemiche attorno al gruppo giocatori non è per nulla facile.

Così, mentre in ritiro ci si concentra nel cercare a prima vittoria nel Gruppo 1, è scattata la discussione attorno alle scelte fatte dalla stella indiscussa della nazionale francese, Kylian Mbappè finito al centro delle accuse pesanti del vice presidente di "KFC France", la catena di fast-food che ha un ricco contratto con la Federcalcio transalpina. Il motivo è semplice: Mbappè si è rifiutato di prestarsi ad un servizio fotografico, facendo scattare le ire di Alain Beral. "Il problema è solo tra la Federazione e Kylian Mbappé, non nostro. Abbiamo pagato per qualcosa di importante. Se sarà necessario, faremo valere i nostri diritti", ha dichiarato il dirigente.

Il clima di tensione tra Mbappè e alcuni sponsor della Nazionale non è un fatto totalmente nuovo e ritorna a galla ogni qual volta si devono mantenere vivi gli accordi commerciali, con impegni richiesti al gruppo giocatori e allo staff tecnico. Il braccio di ferro continua da sempre, poichè Mbappè ha avviato la campagna "Inspired by KM", attraverso una fondazione con cui promuove un'alimentazione e una vita sana tra gli adolescenti. Oltre a KFC France, in passato aveva avuto già problemi con altri sponsor della Nazionale, come Coca Cola, Belin e BetClic, un sito web di scommesse sportive, che contrastano in modo evidente con quanto rappresenta la Fondazione dell'attaccante francese.

Come tutti gli altri giocatori convocati da Deschamps e nel giro della Nazionale, anche Mbappè nel 2017 ha firmato un contratto con la Federcalcio per lo sfruttamento dei diritti di immagine, che – tra l'altro – gli garantisce 25 mila euro a partita. Ma da subito rea nato un contenzioso con la stessa FFF alla quale Mbappè aveva chiesto – invano – di poter partecipare alla scelta degli sponsor, visto che insieme ad altre stelle (come Griezmann o Pogba) è da sempre il più richiesto. Così, puntualmente ritorna il muro tra il giocatore e i marchi commerciali legati alla Francia.

Un clima tutt'altro che sereno e che ha costretto la stessa FFF a emanare un comunicato in cui si impegnerà a rivedere i termini dell'accordo con i giocatori: "Dopo discussioni conclusive alla presenza dei dirigenti della squadra francese, del presidente, dell'allenatore e di un responsabile marketing, la FFF si impegna a rivedere, quanto prima, la convenzione inerente ai diritti all'immagine che la lega ai suoi giocatori nella selezione. La FFF – conclude la nota ufficiale – è lieta di lavorare sulle linee guida di un nuovo accordo che le consentirà di garantire i propri interessi tenendo conto delle legittime preoccupazioni e convinzioni espresse all'unanimità dai suoi attori"

Alla fine, a provare a stemperare la tensione in una vigilia già ricca di polemiche attorno ai campioni del Mondo in allarmante disarmo ci ha pensato la stessa "KFC France" che, in un comunicato ufficiale, ha preso le distanze dal proprio vice presidente: "KFC France si rammarica per le parole pronunciate ieri e riportate, ma si tratta di opinioni personali, ma non riflettono in alcun modo la posizione dell’azienda, perché dette nel contesto di una conversazione privata".

Un tentativo estremo di spegnere un incendio che cova sotto la cenere: "FC France ha piena fiducia nella capacità della FFF di trovare soluzioni soddisfacenti per tutti i suoi partner e giocatori" finisce il comunicato. Con un inciso forte e chiaro, che non lascia dubbi su eventuali futuri e ulteriori strascichi: "Incluso Kylian Mbappe".

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