Francesco Lodi, lettera di addio: “Volevo fare grande il Catania, non ce l’ho fatta”
Nelle teca delle reti segnate su punizione nel decennio c'è anche quella di Francesco "Ciccio" Lodi: a tempo scaduto acciuffò il pareggio a Torino contro la Juventus (2-2) con una parabola perfetta. Tra i 50 gol segnati con la maglia del Catania in 206 presenze è tra le più belle e da ricordare. La sequenza videoclip s'è interrotta di colpo nei giorni scorsi quando il calciatore, oggi 35enne, ha firmato un contratto con la Triestina percorrendo lo Stivale a ritroso: dalla sua Sicilia, dove lascia un pezzo di cuore e tanti ricordi (anche sportivi), fino al club giuliano; da Sud a Nord nella geografia del calcio di Serie C.
Lodi dal Catania alla Triestina, l'addio del calciatore
Una cartina dalla quale rischia di scomparire la società etnea a causa della crisi economica che l'ha portata – a pochi giorni dal Natale – a inviare "lettere di licenziamento" ai giocatori invitandoli a trovare un'altra sistemazione. Lodi lo ha fatto legandosi fino a giugno agli "alabardati" ma non poteva andare via da Catania senza rivolgere un saluto speciale alla città nella quale per anni è stato protagonista, fino a sfiorare la clamorosa qualificazione in Europa. Nel comunicato ufficiale che annuncia la cessione c'è anche la lettera accorata del giocatore.
La lettera di saluto di Francesco Lodi a Catania
È tutto così strano. Io con un’altra maglia. Io senza l’Etna a proteggere me e la mia famiglia. Io senza la mia seconda pelle. Quella rossa e azzurra. È stato un gesto d’amore anni fa di tornare a Catania e lasciare la serie A. Così come gesto d’amore e d’affetto verso questa società, è questo mio addio. Non avrei mai messo in difficoltà il mio Catania. Ed allora vado via. Non ci avevo mai pensato. Non era in preventivo. Ero convinto di chiudere la mia carriera a Catania. Ma è andata così.
Amo Catania. Amo il Catania. E sarò per sempre rosso-azzurro. Non farò mai nessunissima polemica, perché il mio legame con questa città e questa società è stato, sarà e resterà eterno. Ed allora grazie, a chi mi ha sostenuto sempre. A chi mi ha sostenuto meno. A chi mi ha dato la possibilità di indossare ancora una volta quella maglia. A chi mi ha allenato. Ai miei compagni. Ma soprattutto ai tifosi del Catania, anima di questa città.
Ero tornato per contribuire al ritorno nel calcio vero del mio Catania. Non ce l’abbiamo fatta. Non ce l’ho fatta. Una traversa e qualche negligenza ci hanno risvegliato dal sogno. E questo sarà per sempre il mio grande rimpianto. Ma per il Catania si tifa sempre, nella buona e nella cattiva sorte. Ciao Catania. Non sarà mai un addio. Mai. Perché questa sarà per sempre casa mia. Ciccio Lodi