Francesco Facchinetti cacciato da un presidente di calcio: “Vestito così con me non parli”

Ci ha messo esattamente una sola partita Cesare Casadei a diventare titolare inamovibile del Torino. Quello che molti non sanno è che in granata ce lo ha portato Francesco Facchinetti, uomo dal multiforme ingegno e dalle tante vite. Il figlio del grande Roby dei Pooh, già DJ Francesco, è stato/è conduttore televisivo e radiofonico, cantautore, disc jockey, imprenditore, agente di spettacolo e oggi appunto procuratore sportivo. In questa veste ha portato a termine l'operazione Casadei, 22enne gioiello del calcio italiano, trasferito a titolo definitivo dal Chelsea al Toro a gennaio per 13 milioni più 2 di bonus (e il 20% sulla futura rivendita): "È stata la mia trattativa più importante da un punto di vista umano", spiega Facchinetti.
"Io sono il suo agente inglese, la trattativa è stata fatta insieme a Matteo Mayer: mi ha coinvolto empaticamente. La trattativa più grossa è stata l'intermediazione per Gallagher all'Atletico Madrid. Mi ha fatto capire la complessità di questo lavoro", racconta Facchinetti alla Gazzetta dello sport, svelando quanto questo lavoro lo abbia cambiato. C'è un episodio che il 44enne milanese non può dimenticare, quando il primo approccio con un presidente di Premier League non andò esattamente come sperava.
Facchinetti si presenta in tuta al cospetto di un presidente di Premier: "Vai a prendere un vestito e poi torni"
"Ho dovuto cambiare lo stile: mi vestivo in tuta, sempre. Una volta mi presento con una tuta blu da un presidente di Premier, lui mi guarda e mi dice: ‘Guarda, vestito così con me non parli. Vai a prendere un vestito e poi torni. Il calcio mi ha obbligato a usare il telefono. Per dieci anni avevo smesso di rispondere, usavo solo messaggi vocali", spiega Facchinetti.

Alla domanda su chi sia oggi, Francesco risponde così: "Ho sempre cercato di cambiare, di rinnovarmi: l’eclettismo è la mia forma di vita. Tante cose mi sono andate male, alcune sono andate bene. Oggi l'unica sicurezza che ho è di essere padre: sì, sono un papà. Dall'altra parte sono alla ricerca di qualcosa che mi stimoli, mi dia energia. Il calcio mi ha sempre emozionato, forse è per questo che oggi sono qui, da procuratore".