Foto di Maradona morto, perquisizioni e sequestri. Reato ipotizzato: profanazione di cadavere
Biasimo. Minacce. Polemiche. Perquisizioni domiciliari effettuate dalla polizia di Buenons Aires. Un inchiesta per presunta profanazione di cadavere. L'episodio delle foto scattate dagli addetti delle onoranze funebri alla preparazione del feretro e della salma di Maradona ha avuto anche una coda giudiziaria. Uno sviluppo atteso e caldeggiato dai familiari dell'ex Pibe, invocato dall'avvocato (e amico) Matias Morla, che s'era detto pronto a perseguire personalmente i responsabili di quel gesto.
Chi sono i due impiegati sotto inchiesta
Il grande clamore suscitato dalla diffusione di quelle immagini e la rabbia per la mancanza di rispetto verso il dolore e le spoglie dell'ex Pibe da parte degli impiegati (sorridenti e col pollice verso l'alto in segno di approvazione) hanno messo nei guai Claudio Ismael Fernández, 48 anni, e suo figlio Sebastián Ismael Fernández (18 anni).
Il reato ipotizzato: profanazione di cadavere
Secondo la Procura risultano ufficialmente indagati nel fascicolo aperto dal pm Roberto Maragliano: sul capo di entrambi pendono un'imputazione grave (profanazione di cadavere) e il marchio d'infamia e sciacallaggio. Convocati in Procura per la comunicazione dell'atto, Fernández padre e figlio non sono stati trattenuti (come raccontato da Infobae). Nel primo caso saranno i tempi e i termini della giustizia a stabilire la loro colpevolezza ed eventuali condanne. Nel secondo, invece, il giudizio popolare è stato già emesso in maniera inesorabile tanto che le stesse persone coinvolte (uno di loro ha provato a chiedere scusa e a giustificarsi) adesso temono per la loro incolumità, per la loro vita.
Perquisite case e agenzia funebre: sequestrati cellulari e tablet
Le perquisizioni da parte degli agenti nella sede dell'agenzia ‘Pinier' (la ditta che era stata incaricata di organizzare e gestire tutta la preparazione del funerale di Diego) e nelle abitazioni delle persone finite sotto la lente degli inquirenti rappresentano il primo atto di una vicenda che non si concluderà a breve e aggiunge un altro capitolo a quei punti oscuri sulle circostanze accessorie alla morte di D10s. Tra i reperti messi agli atti ci sono 3 telefonini cellulari, un tablet, una chiavetta usb e alcune camicie definite compatibili con quelle indossare dalle persone comparse nelle foto scattate accanto al feretro e al cadavere di Maradona.