Fonseca esonerato, al Milan arriva Conceiçao: il club gli ha comunicato il licenziamento dopo le interviste
Il Milan ha esonerato Paulo Fonseca, la decisione gli è stata comunicata dopo la partita contro la Roma, solo a margine delle interviste. "Sì, è vero – ha ammesso in diretta a Sky, uscendo dal garage di San Siro dopo la mezzanotte -. Mi hanno comunicato l'esonero. È la vita, ma la mia coscienza è serena. Ho fatto tutto quello che potevo". Sergio Conceiçao è atteso a Milano per la giornata di lunedì 30 dicembre. Già pronto il contratto: accordo di 6 mesi con stipendio di 1 milione e opzione a favore del club rossonero che prova così a tenersi le mani libere in vista di decisioni ulteriori. Come dire: vediamo come va e cosa succede, se si riesce a salvare la stagione (almeno) con il piazzamento Champions League, e poi ragioniamo.
La clausola nel contratto di Fonseca: non sarà pagato fino al 2027
C'è una clausola nel contratto di Fonseca – come si è appreso dagli ultimi aggiornamenti – per effetto della quale in caso di esonero entro i primi 6 mesi, al tecnico spetterà soltanto il primo anno di stipendio e non l'ingaggio per intero, fino alla scadenza dell'accordo siglato a luglio scorso ( fino al 2027).
La surreale conferenza di Fonseca, scopre in diretta che sarà esonerato
"Non ho parlato con nessuno. Se sento la mia panchina a rischio? No, perché. Paura di essere licenziato? Nella mia vita nel calcio non ho mai avuto paura di niente. Io ho lo coscienza a posto". Sono state le prime parole dell'allenatore a DAZN, che ha commentato così in diretta gli ultimi aggiornamenti sul suo futuro in rossonero. Una condizione e una situazione surreali, anche alla luce della prossima partenza prevista per disputare la Supercoppa italiana in Arabia Saudita. È andato in tv e in conferenza senza comunicazione ufficiale, che gli sarebbe arrivata in un secondo momento.
Cosa è successo nello spogliatoio del Milan dopo il pari con la Roma
La presenza di Zlatan Ibrahimovic e della dirigenza rossonera nello spogliatoio subito dopo il pareggio contro la Roma ha rappresentato l'ennesimo segnale di una situazione incandescente, in evoluzione. Le voci sul licenziamento del tecnico portoghese s'erano fatte insistenti nelle ultime ore: lasciato solo (nel quartier generale del club ha destato grande impressione l'assenza di figure della società in un momento così delicato per la squadra e per l'allenatore), Fonseca s'era già sentito al capolinea. La decisione di cambiare la guida tecnica è stata solo posticipata perché in realtà l'annuncio gli sarebbe potuto arrivare già in occasione della trasferta a Verona. Ma tutto è rimasto lettera morta in quel momento. Dopo il consueto appuntamento coi media a fine incontro – come rilanciato da Sky in tarda serata – c'è il faccia a faccia con il quale è stato sancito la fine del rapporto.
Il silenzio della società: lasciato solo anche in conferenza stampa
Fonseca non salirà sul volo verso la Supercoppa, nonostante in conferenza abbia dissimulato: "Se mi aspetto di allenare il Milan in Supercoppa? Sì, perché non ho nessun segnale contrario. Ho fatto tutto quello che potevo fare fino ad oggi". E quel "questa domanda non è per me" in replica al quesito sulla mancata presenza di persone della società dice tutto su come si possa sentire in questo momento: abbandonato al suo destino e mandato in tv per le interviste da solo, senza che da parte della dirigenza ci sia una qualsiasi informazione sul contesto e sulle opzioni emerse con forza.
Il rapporto complicato con le colonne Leao e Theo Hernadez
Il feeling mai scoccato con due colonne del gruppo come Leao e Theo Hernandez è tra gli intoppi maggiori che hanno complicato il lavoro di Fonseca al Milan. Clamoroso al riguardo fu il comportamento dei due calciatori all'Olimpico in occasione del cooling break nella sfida con la Lazio. Il tecnico non ha mai avuto alcuna remora né paura nel prendere decisioni forti: contro il Genoa, nella serata del 125° anniversario del Milan, mandò il difensore francese in panchina. Scelta che si è ripetuta anche contro il Verona. Identico trattamento riservato anche con l'esterno d'attacco lusitano: parte dalla panchina per tre partite di fila (contro Udinese, Napoli e Monza) e di lui Fonseca dice: "Siamo certi che ritornerà a essere il giocatore noi aspettiamo e che lui si aspetta di essere".
I numeri del Milan di Fonseca in Serie A e in Champions
Con il pareggio contro la Roma i rossoneri hanno toccato quota 27 punti (7 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte in 17 partite di campionato – c'è sempre quella col Bologna da recuperare), pochi rispetto alle attese. Il Milan è già fuori dalla corsa scudetto e rischia di restare fuori anche dalle prime quattro. In Champions il ‘diavolo' al momento in 12ª posizione con 4 vittorie (tra cui quella prestigiosa e pesante al Bernabeu contro il Real Madrid) e 2 sconfitte: sono 12 i punti conquistati, con il passaggio ai playoff dei sedicesimi che sembrano certi.