Fonseca usa il pugno di ferro: in Milan-Udinese Tomori, Abraham e Leao fuori dai titolari
Paulo Fonseca lo aveva detto in conferenza stampa in maniera molto colorita. Alla vigilia della partita di campionato, la prima dopo la sosta per le nazionali, non aveva usato giri di parole per esprimere dissenso (lo stesso manifestato alla squadra a quattr'occhi) rispetto a quanto avvenuto nell'ultimo incontro di campionato. "Non me ne frega un ca**o del nome", è stata la frase molto forte in riferimento a quanto s'è verificato al Franchi contro la Fiorentina.
L'atteggiamento di Theo Hernandez (espulso e squalificato per "condotta irriguardosa" e pure lui tra i calciatori finiti sul banco degli imputati) e, più ancora, il siparietto poco felice in occasione del calcio di rigore e del bisticcio su chi doveva batterlo non potevano passare sotto traccia. Si spiegano così le decisioni forti del tecnico portoghese che a San Siro, contro l'Udinese, ha fatto scelte dure, coraggiose, chiarissime lasciando Tomori, Abraham e Leao in panchina. Quale Milan si vedrà in campo? Gli interpreti del modulo 4-2-3-1 sono: Maignan; Emerson Royal, Thiaw, Pavlovic, Terracciano; Reijnders, Fofana; Chukwueze, Pulisic, Okafor; Morata.
Il segnale dato dall'allenatore ha avuto anche un altro risvolto, l'attribuzione della fascia di capitano: con Calabria infortunato, Theo fermato dal giudice sportivo e Leao seduto in panchina, sarà Maignan a mettere la stringa al braccio (con Morata vice) in quanto calciatore con maggior numero di presenze in rossonero tra quelli in campo.
L'intervento di Fonseca dopo il caos contro la Fiorentina
Se il comportamento irresponsabile di Theo Hernandez aveva alimentato critiche, l'anarchia che ha scandito i momenti precedenti al calcio di rigore assegnato al Milan ha provocato un polverone. Cosa era successo? Pulisic (rigorista incaricato) aveva preso la palla per sistemarla sul dischetto ma venne avvicinato da Tomori che gli presa la sfera per consegnarla ad Abraham: per lui toccava all'ex attaccante della Roma battere dagli undici metri. Un atto di insubordinazione inspiegabile alla luce delle indicazioni della panchina, che ha reso più amaro l'esito negativo della sfida contro la Viola.
Lo stesso Fonseca lo aveva commentato senza lesinare disappunto ma riservandosi di affrontare direttamente l'argomento, faccia a faccia con i calciatori. "Il nostro rigorista è Pulisic – aveva ribadito nel corso delle interviste in tv -. Non ho capito perché i giocatori hanno cambiato idea. Ho parlato con loro e detto che una cosa del genere non deve succedere più".