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Fonseca si lamenta per il trattamento che riceve il Milan: vede pregiudizio verso la sua squadra

Il tecnico parla alla vigilia della partita di Champions contro lo Slovan Bratislava, ha notato un’aria strana intorno ai rossoneri e lo dice in conferenza. “Sembra che un pareggio per noi ha valore di sconfitta, mentre per altre squadre è una vittoria”.
A cura di Maurizio De Santis
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Martedì sera il Milan gioca a Bratislava la partita della quinta giornata di Champions League. Un incontro che sulla carta è da vincere a tutti i costi, sia per la modestia dell'avversario (ultimo a zero  Vi arriva dopo il pareggio in casa contro la Juventus, uno 0-0 sottolineato dai fischi di San Siro, ennesimo risultato deludente dopo il 3-3 beffardo di Cagliari. Due match che hanno frenato i rossoneri in classifica (7° posto, -9 dalle prime quattro ma deve recuperare la gara col Bologna) e alimentato perplessità su identità tattica e gioco. Alla vigilia del match di Coppa, il tecnico, Paulo Fonseca, affronta l'argomento in conferenza e manifesta dissenso rispetto alle argomentazioni critiche nei confronti della sua squadra. In buona sostanza, le ritiene eccessive e frutto di un pregiudizio.

Fonseca e i giudizi pregiudiziali verso il Milan

A chi gli fa notare l'atteggiamento attendista, quasi timoroso, nella sfida di campionato coi bianconeri replica spiegando perché pensa ci siano due pesi e due misure quando c'è valutare le prestazioni dei rossoneri: "In Italia vedo giocare partite come quella contro la Juve ogni settimana. Contro di loro non è facile creare. Però siamo stati equilibrati e abbiamo fatto bene in difesa… a Cagliari invece avevamo preso 3 gol".

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Il nocciolo della questione, però, è un altro e l'allenatore portoghese lo dice in punta di fioretto: usa accenti morbidi ma le sue parole sono come fendenti. "La dimensione delle cose quando si parla del Milan sembra diversa. Sembra che un pareggio per noi ha valore di sconfitta, mentre per altre squadre è una vittoria". La disamina continua sulla stessa falsariga quando rintuzza anche un altro tipo di obiezioni, quelle più sostanziali che vanno ben oltre il singolo risultato oppure un paio di gare poco brillanti o inficiate da sbavature. Il riferimento è a cosa è il suo Milan e a cosa può diventare.

Rossoneri senza identità, la replica dell'allenatore

"Rispetto le opinioni – ha aggiunto Fonseca -. Ma dire che la squadra non abbia ancora un'identità precisa penso non sia giusto. Se prestiamo attenzione ai risultati in campionato capisco che potevamo ottenere qualcosa in più e fare meglio. Ma se consideriamo tutta la situazione nel complesso allora dico che non è giusto". La sintesi della sua riflessione è essenzialmente una: è sbagliato concentrare l'analisi su momenti particolari, più corretto sarebbe guardare al contesto in sé. "Possiamo guardare il risultato e criticare, ma se si prende in considerazione il processo di crescita allora ribadisco che non è giusto".

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