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Fonseca, no a trattative coi russi: “Soldi macchiati dal sangue dei bambini”. E cita l’esempio Sassuolo

Il tecnico portoghese, che a febbraio 2022 era nella capitale Kiev bombardata dall’esercito di Putin, ha rivolto un appello alle società europee affinché non facciano affari coi russi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tecnico del Lille, Paulo Fonseca, ha fatto un appello sui social.
Il tecnico del Lille, Paulo Fonseca, ha fatto un appello sui social.

La moglie dell'ex allenatore della Roma, Paulo Fonseca (oggi al Lille), è ucraina. A febbraio 2022, quando scattò l'operazione militare Z e la Russia lanciò l'invasione del Paese bombardando le città e la capitale, si trovava a Kiev. E dalla guerra è riuscito a fuggire indenne assieme alla famiglia ("ci passavano gli aerei sulla testa"). Ed è sulla panchina dello Shaktahr Donetsk che ha costruito un pezzo importante della carriera.

La premessa è fondamentale per spiegare, considerata anche la situazione attuale del conflitto caratterizzata dalla controffensiva dell'Ucraina, perché l'allenatore ha condiviso sui social un tweet molto crudo, efficace, lanciando un appello in questa sessione di calciomercato: boicottare le trattative con le società russe per non vendere loro calciatori che sarebbero pagati coi "soldi sporchi del sangue dei bambini". La guerra a Est, nel cuore dell'Europa, irrompe di nuovo nel calcio. Le notizie che arrivano dal fronte raccontano degli attacchi missilistici, aggiornando il conto dei morti innocenti e lo scenario di devastazione.

Paolo Fonseca e l'incubo della guerra: porta dentro di sé quell'esperienza terribile.
Paolo Fonseca e l'incubo della guerra: porta dentro di sé quell'esperienza terribile.

Le parole del tecnico danno uno scossone rispetto all'assuefazione di qualcosa che è alle porte di casa nostra ma viene interpretato come lontano, affare che riguarda altri. Perché Fonseca ha sentito il bisogno proprio adesso d'intervenire? I media portoghesi hanno ripreso un passaggio della nota che ha condiviso sui social network.

"Nell'ultima settimana ho letto che il Benfica e il mio Braga stavano pensando di cedere Chiquinho e Tormena a club russi. Mi rifiuto di credere a una cosa del genere". E spiega la propria determinazione nel ribadire un concetto del genere, oltre allo stupore manifestato per l'evoluzione di alcune trattative.

"Ogni giorno la Russia continua a uccidere persone e soprattutto bambini innocenti. Alcuni di loro sono a casa a guardare una partita di calcio. Se Il Benfica e il mio Braga faranno affari coi russi allora sappiano che sono macchiati del sangue dei bimbi che stanno morendo in Ucraina".

Fonseca cita anche un esempio virtuoso e fa riferimento a una società che gioca in Serie A. È il Sassuolo: "Due settimane fa un club russo ha cercato di acquistare il difensore Rogério. Il club italiano si è rifiutato di avviare trattative e ha detto che per motivi etici legati alla guerra, non lo avrebbe mai fatto. Ecco perché faccio appello affinché anche il Benfica e il Braga facciano la stessa cosa e prendano esempio dal club italiano".

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