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Follia in Copa Sudamericana: la partita finisce e il campo si trasforma in un ring a cielo aperto

In occasione di una gara valida per i gironi della Copa Sudamericana tra i peruviani dell’Universitario e gli argentini del Gimnasia, è scoppiata una immensa rissa tra giocatori, panchine e staff dove sono stati coinvolti e picchiati anche membri della sicurezza e della polizia.
A cura di Alessio Pediglieri
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Fino al fischio finale, malgrado l'evidente tensione in campo, si è comunque giocato a calcio ma quando l'arbitro ha fischiato il 90′ è successo di tutto. Così in pochi istanti, la gara valida per la Copa Sudamericana si è trasformata in una autentica corrida con l'Estadio Monumental che sembrava un ring a cielo aperto tra inseguimenti, aggressioni e regolamenti di conti. Tutto è presto degenerato e sfuggito di mano e nemmeno l'intervento in campo delle forze dell'ordine ha riportato la calma.

Il calcio ha lasciato il posto a scene di pura violenza subito dopo il termine del match tra i peruviani dell'Universitario e gli argentini del Gimnasia durante una gara valida per la fase a gironi della Copa Sudamericanam disputatasi mercoledì e che ha visto imporsi i padroni di casa 1-0. Pochi istanti dopo il fischio finale, diversi giocatori della squadra argentina hanno dapprima circondato l'arbitro della partita per protestare contro diverse sue decisioni ritenute più che determinanti per la sconfitta, tra cui quelle di espellere ben due giocatori dalla propria squadra, Ignacio Miramon e Franco Torres. E così si è ben presto scatenato l'inferno.

Tutto è sfuggito di mano quando il difensore del Gimnasia, Leonardo Morales ha attaccato verbalmente i suoi avversari, sembrerebbe con frasi razziste che hanno scatenato la reazione collettiva: in mezzo al campo tutti i giocatori, le rispettive panchine, i membri dello staff si sono confrontati in un clima di tensione che ha richiesto l'immediata presenza della sicurezza dello stadio e degli agenti di polizia in assetto antisommossa. Ma non c'è stato nulla da fare con i giocatori che sono venuti alle mani e hanno coinvolto nella rissa gli spessi addetti all'ordine.

Tra tutti, si è particolarmente distinto per la sua violenza, il portiere dell'Universitario, José Carvallo che ha dato il peggio di sè: già coinvolto in diversi tafferugli con i giocatori del Gimnasia, il 37enne estremo peruviano ha scatenato tutta la propria ira rincorrendo un avversario, Agustin Ramirez assalendolo da dietro, a tradimento, sferrandogli un violento calcio alla schiena. Il nazionale peruviano è così stato subito aggredito da altri giocatori del Gimnasia tra cui Erik Ramirez, immortalato mentre prende a calci proprio Carvallo.

Ovviamente, l'indecoroso scenario ha fatto il giro del web ma ha anche sollevato enormi polemiche in Sud America: nel post tafferugli il capitano dei peruviani, Aldo Cozo, ha ammesso di non aver capito la reale ragione per cui è scattata la scintilla della follia collettiva, forse figlia del risultato: "Loro [il Gimnasia ndr] credo siano rimasti frustrati dal risultato finale, ma nel momento in cui abbiamo visto aggrediti alcuni nostri compagni non potevamo non intervenire". Secondo le prime ricostruzioni, però, alla base dei tafferugli ci sarebbe stato anche il razzismo: da parte di alcuni giocatori del Gimnasia sarebbero scattati feroci insulti nei confronti di quelli dell'Universitario. Con il deprecabile epilogo.

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