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Covid 19

Follia di tifosi e calciatori del Psg: baci e abbracci nonostante l’emergenza Coronavirus

Tifosi all’esterno del Parco dei Principi e poi i calciatori a fine match affacciati dagli spalti: il Psg ha battuto il Borussia Dortmund nel ritorno degli ottavi di Champions e si è qualificato ai quarti di finale. A destare impressione, nonostante la piena emergenza per il contagio da Coronavirus, sono le immagini dei sostenitori e dei giocatori che si abbracciano. Il terzino Kurzawa è andato anche a fare festa tra gli ultrà.
A cura di Maurizio De Santis
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La follia è tutta nelle immagini che arrivano da Parigi poco dopo la vittoria del Psg nella sfida di Champions League contro il Borussia Dortmund. Il successo (2-0) contro i tedeschi ha permesso alla formazione di Tuchel di ribaltare il risultato dell'andata e, nonostante un Parco dei Principi vuoto come disposto dalle autorità di polizia, strappare la qualificazione ai quarti di finale. Niente tifosi all'interno dell'impianto (chiuso per l'emergenza Coronavirus e per la dichiarazione di pandemia globale fatta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nelle ultime ore) ma all'esterno c'è stato il delirio. A fine partita, addirittura, il terzino Kurzawa è andato anche a fare festa tra gli ultrà.

Erano in centinaia, alcuni dotati mascherine mentre altri ancora indossavano perfino tute e copricapi speciali. "Il nostro unico virus è il Psg", recitava uno striscione esposto nel settore di Curva che abitualmente accoglie la parte più calda del tifo parigino che ha scelto di incitare la squadra dall'esterno del Parco dei Principi (come fatto dagli ultrà del Valencia in occasione del match di Europa League contro l'Atalanta).

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Una misura che nella capitale era stata presa a scopo precauzionale per arginare la diffusione del Covid-19 e porre un freno all'ondata dei contagi ma non ha scoraggiato né i supporters più incalliti né gli stessi giocatori. Tutti protagonisti di atteggiamenti improvvidi: baci, abbracci e scene di giubilo hanno scandito il dopo partita. Un'esplosione di gioia motivata dall'esito dell'incontro ma "folle" perché proprio assembramenti di quel tipo aumentano il rischio d'infezione. E così mentre l'Italia progressivamente chiude e obbliga i cittadini a restare a casa, limitandone gli spostamenti per situazioni di lavoro ed estrema necessità, in Francia evidentemente la percezione del Coronavirus non è stata ancora compresa abbastanza.

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