Focolaio Covid nello Spezia: “Si è creato perché abbiamo due calciatori no-vax”
Sono dieci i positivi al Covid-19 (nove calciatori e un membro dello staff) all'interno del ritiro dello Spezia, da due giorni in isolamento nel ritiro di Prato dello Stelvio, in provincia di Bolzano. Non è un buon momento per i bianconeri, alle prese prima con il blocco delle prossime quattro sessioni di mercato e ora con un focolaio che non sembra volersi arrestare, visto che a ogni giro di tamponi continuano a verificarsi nuovi casi di positività. La società spezzina ha sospeso gli allenamenti sia per il pomeriggio di ieri che per la mattinata di oggi, mentre per questo pomeriggio ha ricevuto l'autorizzazione da parte dell'Asl di Bolzano a svolgere sedute di allenamento individuale. Dovrà attendere ancora per testare la sua nuova squadra, dunque, Thiago Motta, il quale al momento può solo sperare che i suoi giocatori non perdano la forma acquistata nei primi giorni di ritiro, allenandosi individualmente.
A spiegare cosa si sia verificato all'interno del ritiro dello Spezia è stato Vincenzo Salini, medico sociale del club e membro della Commissione Medica Figc il quale, intervenuto a Radio Punto Nuovo, ha raccontato le problematiche che possono verificarsi nel caso di squadre che hanno al loro interno calciatori no-vax:
Abbiamo provveduto a effettuare la prima dose di vaccino. Due calciatori non hanno voluto farlo perché si ritengono no-vax e si è creato un piccolo cluster dal punto di vista clinico. Per fortuna, tutti i ragazzi stanno bene. Alcuni calciatori vaccinati sono risultati positivi perché non si ha una copertura completa tra prima e seconda dose. Uno dei due calciatori no-vax è risultato positivo e gli altri vaccinati hanno ricevuto da troppo poco la prima dose per essere coperti. Io sono sicuro che allo Spezia, dopo la seconda dose, non avremo più problemi.
Salini, poi, allarga il discorso a tutte le squadre ricordando come si stia lavorando per far tornare gli stadi pieni e spiegando come i medici possono comportarsi con i calciatori che non vogliono vaccinarsi:
Tutti i club stanno procedendo alle vaccinazioni. Non convocare i no-vax è una scelta che spetta ai club, ma si tratta comunque di una percentuale bassa tra i calciatori. Penso che questo spinga ancora di più i giocatori a vaccinarsi. Dovrebbero farlo, ma noi possiamo soltanto cercare di persuaderli. Si sta lavorando per portare gli spettatori negli stadi. I numeri dell'ospedalizzazione sono bassi e quelli che vanno incontro al ricovero non sono vaccinati. Con il green pass avremo gli stadi pieni per percentuali importanti.