Fiorentina spettacolare in Conference, 4-0 al Braga con Jovic e Cabral: ottavi ipotecati
Luka Jovic si sveglia e veste i panni del bomber quando annusa l'aria di Coppa. C'è la sua firma sulla vittoria della Fiorentina per 3-0 nell'andata dei playoff di Conference League. È Cabral (entrato al suo posto) a completare l'opera con un altro uno-due e, allo stato dei fatti, a chiudere nel cassetto il passaggio del turno. Come mettere nero su bianco in calce a un buono da incassare tra un paio di settimane (al 23 febbraio, allo stadio Franchi) assieme alla qualificazione.
Sei gol in sette partite di Coppa, il serbo regala un saggio delle qualità che in Serie A – almeno finora – si sono viste a sprazzi. È fatta? in larga parte sì. Scaramanzia a parte, la squadra di Italiano è stata protagonista di un'ottima prestazione sul campo del Braga. Ha meritato il successo, che ha costruito un pezzo alla volta, senza strafare, con pazienza, tessendo la tela delle azioni, trovando il varco giusto e fiondandosi dentro col cinismo che serve in incontri del genere.
Approccio. È stato quello giusto. La domanda sorge spontanea: perché una personalità simile stenta a venire fuori in campionato? Se lo chiede l'allenatore che dalla panchina assiste alla gara praticamente perfetta sotto il profilo del possesso palla, dell'iniziativa, della dedizione, delle cose da fare.
Senso unico. È stato così tanto nel primo quanto nel secondo tempo. Jovic, con una splendida rovesciata, s'è preso subito la scena ma ha trovato Matheus sulla sua strada. Ci ha messo un po' la Fiorentina a spaccare la partita nonostante gli errori commessi da un avversario modesto, ma quando ha acceso la luce là davanti ha abbagliato il Braga. Il serbo, su uno dei tanti cross di Biraghi, ha trovato il colpo di testa vincente nel recupero. E di lì è stata tutta in discesa.
Altra perla nella seconda frazione, quando l'ex Real Madrid ha tirato fuori dal cilindro l'ennesimo colpo. Il filtrante di Amrabat per Saponara è da incorniciare, il centrocampista sembra allungarsi il pallone, a perderne il controllo, ma trova il guizzo per anticipare Matheus in uscita. A Jovic non resta che mettere in porta a due passi dalla linea sfruttando il cross basso.
Manca la ciliegina sulla torta, ovvero la mazzata del ko, quella della qualificazione già chiusa nei primi 90 minuti. La mette Cabral (che Italiano aveva messo al posto di Jovic): sulla lunga rimessa laterale di Biraghi (ancora lui), il brasiliano stoppa di petto, difende palla aiutandosi con la fisicità che lo contraddistingue, si gira e con un bellissimo destro al volo insacca lo 0-3. Finita? No. Il brasiliano cala il poker nel finale su imbeccata di Ikone.