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Fiorentina in finale di Conference, Italiano sfida: “Noi col fuoco dentro, forti della nostra identità”

Domani sera la Viola gioca contro l’Olympiacos ad Atene la finale di Conferece League. È la seconda consecutiva, il tecnico: “Certe cose le abbia o già vissute un anno fa e le facce di Praga non le voglio più vedere”
A cura di Maurizio De Santis
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Vincere la Conference League. La Fiorentina ci riprova quest'anno ad Atene, contro i greci dell'Olympiacos. Vuole sollevare la coppa e cancellare le amarezze della scorsa edizione del trofeo, quando a prevalere furono gli inglesi del West Ham con un gol do Bowen al 90°.

Vincenzo Italiano ha una motivazione in più, quella di mercoledì potrebbe essere l'ultima apparizione sulla panchina della Viola. Lui dissimula e Biraghi che gli è accanto ingaggia un sarcastico botta e risposta coi media ("siete così sicuri che vada via?"). Il futuro dell'allenatore non è ancora definito e non è il caso di parlarne adesso, quando manca poco all'incontro che vale il trofeo.

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"Il telefono spesso è spento o spesso in silenzioso e non mi interessa ascoltare niente. Il calcio è strano e certezze ne dà zero, pensiamo alla partita poi si valuterà tutto", dice in conferenza stampa.

Alla guida dell'Olympiacos c'è Mendilibar, il tecnico che l'anno scorso ha soffiato la Roma di José Mourinho vittoria dell'Europa League: Sa come si affrontano determinati match, in modo particolare quelli dove la posta in palio è altissima. Italiano indica la strada alla sua squadra con parole semplici.

"Dobbiamo andare in campo con il fuoco dentro e la massima applicazione. Lo scorso anno non abbiamo avuto un bell'epilogo, metteremo quell'amarezza per farla finire diversamente. Sapendo che l'avversario è forte, di qualità e preparato: sarà tosta".

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E ancora un concetto essenziale, che è bussola per orientarsi anche quando c'è il rischio di perdersi per l'emotività del momento.

"Tra campo e spogliatoi ai ragazzi ho ripetuto che la cosa fondamentale è restare aggrappati alla nostra identità, non dobbiamo mai perderla – ha aggiunto Italiano parlando della sfida che attende la Fiorentina -. Anzi, a maggior ragione va mostrata l'organizzazione, il pensiero calcistico che ti ha permesso di giocarti una finale. Certe cose le abbia o già vissute un anno fa e le facce di Praga non le voglio più vedere… poi quando giochi queste partite le cose sono sempre 50 e 50… forti sono loro e forti siamo noi".

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