Fiorentina e Cabral inarrestabili: è viola la semifinale d’andata di Coppa Italia con la Cremonese
La Fiorentina continua il suo momento straordinario, imponendosi per 2-0 sulla Cremonese in trasferta nella semifinale d'andata di Coppa Italia. Le reti di Cabral nel primo tempo e Nico Gonzalez nella ripresa su calcio di rigore mettono la finale ad un passo per i viola, letteralmente inarrestabili da due mesi a questa parte: per la squadra di Italiano si tratta della nona vittoria di fila tra campionato e coppe. È ancora Cabral il trascinatore, l'uomo che sblocca il risultato e mette a segno la sua ottava rete in questo inizio di 2023 strepitoso.
La partita inizia con qualche attimo di ritardo, a causa dei fumogeni lanciati in campo dai tifosi ospiti vicino alla porta del proprio portiere Terracciano. È un avvio di gara scoppiettante, con occasioni da entrambe le parti, finché Cabral sblocca il risultato al 20′ anticipando tutti di testa su cross da sinistra di Biraghi e infilando Sarr in maniera imparabile.
Sull'onda del vantaggio, i viola prendono pieno possesso del campo e sfiorano il raddoppio due volte a cavallo della mezzora con Nico Gonzalez e Biraghi. Il primo tempo diventa un monologo per la squadra di Italiano, che potrebbe già chiudere i giochi. La pratica è rimandata a dopo l'intervallo.
Ballardini prova a cambiare qualcosa, inserendo all'inizio del secondo tempo Dessers e Buonaiuto: sono proprio i due nuovi entrati ad avere sui piedi due occasioni limpide per pareggiare, ma Terracciano si fa trovare pronto. È il momento di massima pressione della Cremonese, che dura fino a metà tempo, poi il pallino torna in mano agli ospiti, che prima vanno vicini alla seconda rete ancora con Cabral e poi la trovano su calcio di rigore trasformato da Nico Gonzalez, dopo che l'arbitro Mariani era andato a bordo campo per l'on-field review richiamato dal VAR, ravvisando il fallo di mano di Aiwu. Finisce 2-0 per la Fiorentina, che ipoteca la finale contro la vincente tra Juventus e Inter: contro una Viola così in fiducia c'è davvero poco da fare.