Fiorentina, Commisso scatenato: “Il modello da seguire? L’Atalanta di Percassi”
Non lascia, anzi raddoppia: Rocco Commisso vuole rimanere saldamente in sella alla sua nuova creatura gigliata che ha preso per mano da una stagione e che vuole condurre al piccolo passo tra le grandi di Serie A. Una missione importante e possibile, se figlia di un progetto che il patron della Fiorentina giura di stare preparando nei minimi dettagli: "Dedico il 95% del mio tempo alla società e i risultati si vedono anche se nessuno li nota. E sto studiando allo stadio di proprietà. Tra 50 anni voglio che i tifosi viola dicano, che bello lo ha fatto Commisso".
Ambizione. Non manca. Ma nel calcio non è tutto anche se risulta spesso essere un buon piano di partenza. Poi servono le idee, le intuizioni giuste, i risultati e i soldi. Su questo punto, Rocco Commisso sottolinea l'importanza di poter fare investimenti, che significa spesso fare la differenza nel breve termine: "Nessuno ha speso quanto me come presidente nel primo anno. Il tutto, lo abbiamo fatto senza i ricavi che hanno le prime squadre del campionato senza i quali è difficile arrivare a certi livelli. L’Inter, ad esempio: il club di Suning ha quasi 400 milioni di ricavi, noi meno di 100 e questo alla lunga conta".
Ma proprio per colmare il gap economico e. dunque, tecnico, Commisso ha le idee chiare sul progetto da attuare, coltivare e proteggere: "Nessuno lo dice, ma abbiamo fatto benissimo per essere stato il primo anno. Tutte le realtà hanno necessità di prendersi del tempo per crescere e nei miei obiettivi c'è anche lo stadio di proprietà per fare cassa e portare la Fiorentina tra i top club".
Commisso ha anche un punto di riferimento, Percassi e l'Atalanta, un'altra realtà partita dal basso e oggi stabilmente tra le grandi. Dunque, è possibile: "Ma lo sapete quanto tempo ha dovuto trascorrere Percassi come proprietario dell'Atalanta? Anni, ed è questo che fa la differenza: ci vuole tempo. I tifosi mi chiedono di replicare quel modello, se hanno pazienza ce la faremo".