Finanzieri aggrediti dal gatto di Ferrero: aperta la cassaforte, trapela il contenuto
Oggi ad ora di pranzo si è svolto l'interrogatorio di garanzia di Massimo Ferrero: collegato in video da San Vittore, il 70enne imprenditore e produttore cinematografico romano è comparso davanti al GIP del tribunale di Paola, avvalendosi della facoltà di non rispondere. La scelta era già stata anticipata dall'avvocato del patron della Sampdoria, motivandola con l'impossibilità di prendere visione dei 17 faldoni degli atti del processo a suo carico. "Il carcere è un'esperienza dura, ma Ferrero è un battagliero", ha detto al termine della seduta in remoto l'avvocato Luca Ponti, che assiste il produttore assieme alla collega Pina Tenga.
Il legale ha confermato che Ferrero – arrestato lunedì scorso con le accuse di reati societari e bancarotta fraudolenta – ha formalizzato nella serata di ieri le dimissioni da presidente della Sampdoria: "Da questo momento intende far sì che la Samp e la sua vicenda penale proseguano su strade differenti. Per questo motivo nel CDA del club non ci saranno più membri della famiglia Ferrero". Intanto emergono alcuni dettagli sulla perquisizione dell'abitazione romana dell'imprenditore, eseguita due giorni fa dai finanzieri. La circostanza era stata la causa del piccolo malore accusato da Ferrero al momento dell'arresto, avvenuto a Milano: aveva protestato vivacemente proprio per il fatto di voler essere presente alla perquisizione della sua casa nella capitale. Il produttore aveva avuto un picco di pressione, arrivando anche a perdere sangue dal naso. Situazione poi rientrata una volta tradotto in carcere: "Sto bene, adesso sto bene".
Ma anche a Roma qualche ora dopo si sono vissuti momenti agitati, proprio durante la perquisizione della dimora di Ferrero. Un'operazione molto accurata, visto che è durata ben 14 ore, resa difficile – racconta il Secolo XIX – dai ripetuti attacchi ai finanzieri del gatto di casa, che non ha vissuto benissimo l'irruzione nel proprio territorio. Le difficoltà sono proseguite al momento di aprire la cassaforte: non riuscendoci, è stato chiesto l'intervento di un fabbro con tanto di fiamma ossidrica. Una volta ‘scassinata', al suo interno sono stati rinvenuti soltanto 15.500 euro in contanti e nient'altro: le banconote sono state sequestrate. Trovata nell'abitazione anche una pistola, regolarmente detenuta da Ferrero e prelevata dalla squadra mobile nel frattempo sopraggiunta.
Dopo l'interrogatorio andato in scena oggi, nelle prossime ore si saprà se il tribunale di Paola confermerà o meno la misura cautelare dell'arresto in carcere per Ferrero, resasi necessaria – come si legge nell'ordinanza del GIP – per l'elevato pericolo di reiterazione dei reati a lui ascritti e non per evitare che fuggisse, come erroneamente pensato dal produttore romano quando aveva invocato i domiciliari con braccialetto, spiegando che se avesse voluto scappare lo avrebbe potuto fare prima, oltre al fatto di essere seguito da mesi dalla Digos per motivi di protezione nei suoi confronti.
Quanto al capitolo Sampdoria, Gianluca Vidal – uno degli uomini di fiducia di Ferrero ed attualmente il vero proprietario legale del club blucerchiato in quanto titolare del trust Rosan, costituito un anno fa allo scopo di "mettere in sicurezza" la società e venderla alle migliori condizioni possibili – spiega alla Gazzetta dello Sport che l'arresto del patron ha dato un'accelerata alle operazioni per dare un nuovo proprietario alla Samp: "Posso confermare è che c’è stata un'accelerazione sul versante della vendita del club con la ricezione di manifestazioni di interesse da parte di più soggetti, che sto attualmente quotando. Procedendo, cioè, alle verifiche preliminari. Vialli? Il suo nome non c'è". I tifosi blucerchiati aspettano con ansia un nuovo proprietario: per loro Ferrero è già il passato.