Figc, inviato il protocollo per il ritorno agli allenamenti a ministri Sport e Salute
La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha inviato ai ministri dello Sport e della Salute, Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza, il protocollo contenente tutte le disposizioni per la ripresa in sicurezza degli allenamenti delle squadre di calcio. Un documento studiato e realizzato dalla commissione medico scientifica della Figc, con l'ausilio degli esperti del settore che sarà valutato ora dai ministeri. Le linee guida prevedono il ritorno all'attività e agli allenamenti ad inizio maggio, solo e soltanto con rigidi criteri di sicurezza.
Figc, il piano per il ritorno agli allenamenti e la ripresa del campionato
Il piano del calcio italiano per concludere la stagione è ormai noto. Quando scadrà il divieto per gli allenamenti, ovvero dal 4 maggio, le squadre potranno tornare ad allenarsi in linea con rigidi criteri di sicurezza con la speranza che l'emergenza Coronavirus allenti ulteriormente la prese. Da lì in poi andrà in scena una sorta di ritiro pre-stagione con tre settimane di lavoro, prima del ritorno alle partite tra fine maggio e inizio giugno. Tra il dire e il fare però ci vorrà il via libera del governo.
Inviato il protocollo per il ritorno agli allenamenti a ministri Sport e Salute
A tal proposito la Figc ha inviato oggi ai ministri dello Sport e della Salute, Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza il protocollo contenente tutte le disposizioni per la ripresa in sicurezza degli allenamenti delle squadre di calcio, studiato dalla commissione medico scientifica della Federcalcio con l'aiuto di esperti del settore. Si tratta di un documento firmato dal presidente Gravina frutto del gruppo di lavoro presieduto dal prof. Paolo Zeppilli, in cui vengono evidenziate tutte le misure di sicurezza per mettere i giocatori nelle condizioni di allenarsi senza correre il rischio di contrarre nuovamente il Coronavirus.
Come torneranno ad allenarsi le squadre di calcio italiane
Dalla necessità di monitorare costantemente tutti gli addetti ai lavori, con controlli ripetuti e costanti, all'azzeramento dei contatti con l'esterno, fino alla prospettiva di isolare i centri sportivi, con alcune società che inevitabilmente saranno costrette ad appoggiarsi a strutture esterne sanificate. Tra queste potrebbero rientrare quelle del nord, delle zone maggiormente colpite dall'emergenza Coronavirus.