Festa a casa di McKennie, Oriana difende il fidanzato Dybala: “Era solo una cena intima”
Ambiente turbolento in casa Juventus alla vigilia del derby di campionato contro il Torino. Dopo la positività al Covid-19 di Leonardo Bonucci, a scuotere la squadra bianconera è stato l'intervento dei Carabinieri in casa di Weston McKennie, sorpreso insieme ai compagni di squadra Paulo Dybala e Arthur e altre persone a violare le norme anti-Covid in piena Zona Rossa in quello che aveva tutta l'aria di essere un festino privato. Questa leggerezza ai tre calciatori della Juventus costerà una multa salata e la probabile esclusione dalla lista dei convocati di Andrea Pirlo per il match contro i granata.
Lo stesso Paulo Dybala si era scusato per il suo comportamento con un post nelle proprie Instagram Stories e in quel frangente aveva però sottolineato che contrariamente a quanto emerso, quella andata in scena nella villa del compagno statunitense non era una festa, bensì una semplice cena. A poche ore di distanza anche la fidanzata del calciatore argentino, la modella, attrice e cantante Oriana Sabatini, è tornata a parlare di quell'episodio durante la trasmissione televisiva LAM ("Los Angeles de la Mañana") dell'emittente argentina Eltrece, difendendo a spada tratta il fidanzato e i suoi due compagni di squadra:
"Non è stata una festa clandestina – ha detto infatti la 24enne argentina –. Paulo si è riunito per partecipare ad una cena, come accade ogni mercoledì. Ogni settimana ci sono sempre le stesse persone, ieri non erano nemmeno in dieci. Non è vero che fossero in venti. Penso che si voglia creare delle polemiche per ogni cosa che succede nel mondo del calcio. Potrebbero essere stati i vicini. Non so se sono stati multati, ho parlato con Paulo questa mattina ma non gliel'ho chiesto".