Ferrieri Caputi spiega le difficoltà di arbitrare: “Sacrifici che gli uomini non devono fare”
Maria Sole Ferrieri Caputi non si sottrae all'attenzione dei media, del resto la 31enne livornese sapeva bene che il suo esordio da arbitro di Serie A sarebbe stato vivisezionato minuziosamente e poi giudicato non solo dal suo designatore Rocchi. Miglior debutto nella massima serie non poteva esserci per la toscana, protagonista di una buona direzione di gara domenica scorsa al Mapei Stadium in occasione del 5-0 del Sassuolo alla Salernitana.
Nessuna sbavatura né momento di tensione con giocatori o allenatori, e ottima decisione presa nell'assegnare un calcio di rigore ai neroverdi, come certificato anche dal VAR. "Ma parlando troppo dell'arbitraggio di Maria Sole si rischia di metterle addosso troppa pressione che in questo momento non serve – dice il designatore Rocchi – Ha fatto bene, come spero facciano bene altri ragazzi che proveremo in Serie A, perché hanno qualità e lo hanno dimostrato sul campo, in Serie B, di meritare la massima serie. Più ne parliamo, più non le facciamo del bene".
Le luci per un po' si spegneranno necessariamente sulla Ferrieri Caputi, visto che farà parte della squadra arbitrale degli imminenti Mondiali femminili Under 17 – "per un mesetto la perderemo e questo ci dispiace molto", spiega Rocchi – ma prima di partire la livornese ha concesso un'intervista al Corriere dello Sport in cui ha raccontato come la sua voglia di maternità sia difficile da conciliare con l'attività di arbitro, in un contesto di sacrifici diversi da quelli richiesti agli uomini: "Le rinunce sono continue, penso alla difficoltà di una maternità, e lo dico in maniera sana, perché ora come ora non ci penso. In un futuro, mi piacerebbe, ora forse non sono pronta, non è un peso. Però spesso ci troviamo davanti ad una scelta, non imposta da qualcuno, ma essendo delle sportive, tendiamo a rimandare famiglia e figli. Anche su questo si potrebbe fare un passo in avanti".
"Fra colleghe ci confrontiamo, è comunque un tema al quale ci troviamo davanti quotidianamente – ha continuato la Ferrieri Caputi – I nostri sacrifici vanno anche pesati rispetto ad alcune rinunce, o scelte, che gli uomini non devono fare. Molte colleghe hanno programmato la gravidanza in un anno dove non c'erano Europei e Mondiali. Si perde la naturalità di una cosa che è naturale, è comunque un pensiero in più, familiare da una parte e sportivo dall'altra. Carina Vitulano, mio punto di riferimento, è riuscita a fare entrambe le cose ma…".
E qui la toscana estendo il ragionamento all'esterno del calcio: "Non mi piace il giudizio continuo, al quale noi donne siamo più esposte, sia che tu sia riservata, sia che tu sia estroversa. Succede nel mondo, non nell'AIA o nel calcio. Se poi tutto questo si porta in un mondo ‘maschile' come quello del calcio, sento che spesso devo stare attenta alle cose. E sinceramente spero che mi si giudichi come arbitro e non come donna, per una società più evoluta. Giudicate per il proprio lavoro e non per come ci si veste o ci si comporta".
Maria Sole è appena uscita dal frullatore degli ultimi giorni, è soddisfatta ma guarda già al prossimo traguardo da raggiungere: "Ancora non ho avuto modo di fermarmi, tutto troppo veloce. Vorrei avere un momento per me per vivermi tutto, in serenità. Una parola per l'esordio? Bellissimo, me lo avevano detto, non ci ho creduto, almeno fino a quando non sono entrata sul terreno di gioco. Il prossimo sogno? Una grande competizione a livello femminile, il prossimo anno c'è il Mondiale, è difficile, oppure gli Europei e il Mondiale successivo".