Ferrero ha messo a rischio la Sampdoria? Ombre nelle intercettazioni: “Se zompa la holding…”
«Adesso ho capito perché sta cercando di prendere i soldi dalla Sampdoria!». L'illuminazione avuta da Gianluca Vidal, commercialista di Massimo Ferrero, è quella che hanno avuto pure gli inquirenti, dopo aver fatto luce sui fallimenti di altre quattro società dell'ormai ex presidente del club blucerchiato. Se il dissesto di Ellemme Group Srl, Blu Cinematografica Srl, Blu Line Srl e Maestrale Srl ha poco o nulla a che vedere con la gestione della Samp, però, il futuro della stessa non può non essere legato alle vicende giudiziarie del proprio patron. Anche perché, nonostante le trattative messe in piedi e i tentativi per cederla, er Viperetta «nun ce pensa proprio» a liberarsi della Sampdoria. O forse sarebbe il caso di dire che non ci pensa affatto a liberare la Sampdoria, finora rimasta estranea ai fatti.
La Sampdoria come scudo per i fallimenti di Ferrero
L'indagine che ha portato all'arresto di Ferrero, però, potrebbe trasformarsi in un vortice. E la Sampdoria, lì in mezzo, è l’unico asset di valore. Quello che si è cercato di proteggere in tutti i modi, tramite la creazione del trust Rosan, nel quale sono state dirottate le quote di Sport Spettacolo Holding, la controllante del club blucerchiato. I consulenti che gravitano attorno al gruppo, ovvero gli advisor legali Ponti e Spadetto, oltre a Vidal e al factotum Diamanti, hanno predisposto l'operazione di passaggio delle quote al trust proprio per tutelare la vendita del club e metterlo in sicurezza al fine di salvaguardarlo dall'eventuale aggressione da parte dei creditori. La Sampdoria, dunque, diventa lo scudo per porre fine a tutte le questioni fallimentari che Ferrero si trascina con sé da anni, fino appunto all'inchiesta della Procura di Paola sulle quattro società calabresi.
Ferrero «nun ce pensa proprio» a vendere la Samp
Peccato però che Ferrero, la Sampdoria, «nun ce pensa proprio» a venderla. Questo lo dice Vanessa Ferrero in una telefonata a Vidal, nella quale si parla dei 33 milioni di euro necessari per porre fine alle vicende fallimentari dell'imprenditore romano. L'accordo su quella cifra però «è scaduto un anno e mezzo fa», a giugno, e «oggi – prosegue Vidal – se dovessimo dargli i soldi sulla base dell'accordo attuale saremmo a 42, 43». Nel frattempo, la Sampdoria è rimasta di proprietà di Ferrero, con la figlia Vanessa che esprime tutti i propri dubbi sulla possibile vendita: «Potrebbe continuare a tenerla andando avanti». Una prospettiva che Vidal respinge seccamente: «Il Tribunale ha voluto la dichiarazione che noi la Sampdoria la mettiamo in vendita […] perché altrimenti… se lui trovasse qualcuno che dà 33 milioni e li mette sul banco lui salverebbe la Sampdoria quindi potrebbe al limite trovare qualcuno a cui vendere una quota importante, il 50% una cosa del genere, forse potrebbe essere una soluzione per tenere capre e cavoli, potrebbe essere, va bene?».
Cosa rischia la Sampdoria
La Sampdoria, di fatto, cosa rischia da questa situazione? Nulla, dal punto di vista giuridico. Sono le prospettive, semmai, che destano qualche preoccupazione. Perché la controllante del club è Sport Spettacolo Holding, una società il cui futuro è tutt'altro che in sicurezza, per quanto non rientri nemmeno lei nell'inchiesta. Almeno, è ciò che si sente dire Vanessa Ferrero al telefono, in una chiamata alla quale partecipa, oltre a Vidal e Diamanti, un non identificato Simone, da un'utenza telefonica intestata a tale Francesco Cocola: «Scusa, ma in sicurezza, ma in sicurezza rispetto ai deb…, ai creditori, è bancarotta! Non è che c'ha un altro nome eh! […] Se zompa la Holding andate tutti in galera veramente eh!!!». Ferrero c'è già finito. E alla Sampdoria sperano che non trascini il club nel vortice.
