Ferrero contrario alla ripresa della Serie A: “Come potrei dire a Gabbiadini di giocare?”
Massimo Ferrero è un fiume in piena. Il presidente della Sampdoria non ha cambiato opinione e spinge per una chiusura definitiva del campionato, facendo riferimento all'impossibilità di tornare a giocare come se nulla fosse, anche per chi come il suo giocatore Gabbiadini è risultato positivo al COVID-19. In un'intervista a Il Secono XIX il numero uno blucerchiato ha chiesto riforme importati al Governo per uscire dalla crisi Coronavirus a partire dalla necessità di stampare nuovi soldi.
Ferrero a favore dello stop definitivo alla Serie A
Massimo Ferrero è a dir poco scettico sulla possibilità di riprendere il campionato di Serie A. Il presidente della Sampdoria ha invitato tutti a mettere da parte gli interessi "personali" legati agli obiettivi di classifica: "Questo dramma deve dare vita alla ricostruzione. Le venti squadre di Serie A sono un po' come la confindustria del pallone, anziché continuare a passare ogni giorno ore in call senza cavare un ragno dal buco perché non troviamo una strategia comune? Anziché fare strategia comune ognuno dice la sua, chi vuole giocare per lo Scudetto, chi per non andare in Serie B"
Il presidente della Sampdoria contrario al ritorno in campo dopo la positività al Coronavirus dei suoi giocatori
Impossibile per Ferrero tornare a giocare a calcio, dopo tutto quello che è successo. A tal proposito il presidente doriano cita l'esempio del suo giocatore Gabbiadini, tra i positivi al Coronavirus: "Immaginatevi Gabbiadini, avuto il Coronavirus, si è ripreso da poco e devo dirgli magari che a maggio si torna in campo. Non è una macchina, che è spenta e la riaccendi. E che testa avrà per giocare? E poi chi ci andrà allo stadio? La gente? E come, con le mascherine? Basta parlarsi addosso. Affrontiamo questo momento con testa e dignità".
Ferrero e la richiesta al Governo di stampare più soldi
Messo da parte l'argomento calcio, Ferrero ha invitato il Governo a scendere in campo in maniera ancor più massiccia per aiutare il Paese alla ripresa: "All'inizio nessuno ha dato troppo peso a questo nemico invisibile e sottile, io invece avevo sempre detto che sarebbe cambiata un'epoca. Noi oggi stiamo tutti a casa, rispettiamo le regole, continuiamo a essere invasi dalle brutte notizie ma la gente non ne può più. Sarebbe utile capire che è arrivato il momento di fare riforme profonde per cambiare l'Italia".
Il patron blucerchiato chiede concretezza
Il momento dei "teatrini" è finito per Ferrero che chiede pubblicamente una maggiore concretezza, nell'aiuto ai cittadini: "Qui tante famiglie hanno finito i soldi, non mangiano, non bastano i 100 euro di bonus. Devono stampare dei soldi. Smetterla con i soliti teatrini politici, andare dalla D'Urso, da Vespa. Si vedano da altre parti, non in tv, per preparare l’Italia che verrà. Bisogna dare una mano alle imprese che non ce la fanno, ma anche a quelle che non ce la facevano prima, volevano rilanciarsi e ora sono defunte".