Felipe Melo durissimo su Robinho e Dani Alves: “Se lo avessero fatto a mia figlia, non sarei qui”
In Brasile è terra bruciata intorno a due ex idoli nazionali come Robinho e Dani Alves: entrambi condannati per stupro, entrambi scaricati da gran parte dell'opinione pubblica ma anche del mondo del calcio. In primis la Federcalcio verdeoro, che qualche giorno fa ha emesso un durissimo comunicato in cui parla di "perversità" commesse in maniera "vergognosa". Così come durissimo è stato uno che in nazionale ha giocato con tutti e due, ma adesso non usa mezze misure per far capire il disprezzo nei loro confronti, con toni anche minacciosi: "Se fosse stata mia figlia, non credo che sarei qui per rilasciare questa intervista", ha detto Felipe Melo a Globo Esporte, riferendosi alle due ragazze vittime degli abusi.
A 40 anni l'ex centrocampista di Fiorentina, Juventus e Inter gioca ancora ad alto livello, nel Fluminense, con cui l'anno scorso ha vinto la Copa Libertadores. Melo ha vestito la maglia della Seleçao per due anni, tra il 2009 e il 2010, con lui in spogliatoio c'erano sia Robinho che Alves. Niente che gli impedisca di dire quello che pensa, pur non censurando chi preferisce non schierarsi sulla vicenda: "Premesso che nessuno è obbligato a parlare dell'argomento, io non vedo alcun problema a farlo. Ho una figlia di 15 anni. Se fosse stata mia figlia, non credo che sarei qui per rilasciare questa intervista. Penso che gli esseri umani debbano essere rispettati, sia donne che uomini".
Anche se è arrabbiato con i due ex calciatori condannati per violenza sessuale (Robinho in via definitiva, Dani Alves in primo grado con la possibilità di ricorrere in appello), Melo ritiene che a entrambi debba poi essere data l'opportunità di reinserirsi in società, dopo aver scontato le rispettive pene: "Il calcio non permetterà loro di giocare più, ma non potranno nemmeno chiudergli le porte, perché avranno pagato per quello che hanno fatto. Secondo la legge degli uomini devono pagare. Penso anzi che la pena sia lieve, Dani Alves è già stato rilasciato dal carcere. Credo che sia poco per chi ha fatto questo a una donna. Immaginate cosa prova la ragazza, i suoi genitori. Abbiamo il dovere di educare i nostri figli affinché questo non accada".