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Fantacalcio: chi svincolare all’asta di riparazione

Con l’asta di riparazione del fantacalcio che incombe, a calciomercato chiuso, è il momento di concentrarsi anche sui giocatori da tagliare dalle proprie rose. Scelte spesso complicate, specie per il valore individuale del giocatore, ma che devono prendere in esame soprattutto dati oggettivi. Vi suggeriamo 10 cessioni a cuor leggero.
A cura di Mirko Cafaro
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Nella settimana che concentra il maggior numero di aste di riparazione al fantacalcio, a calciomercato di gennaio ormai chiuso (l'analisi di tutti i giocatori che hanno cambiato maglia), non c'è solo lo studio dei possibili colpi a tenere banco (qui ve ne abbiamo consigliati dieci), ma anche la complicata valutazione dei tagli da effettuare. Giocatori spesso costati parecchio e che, talvolta, potrebbe anche non essere conveniente cedere nonostante il rendimento deficitario.

Consigliandovi 10 tagli a "cuor leggero", abbiamo provato a tenere presente tutte le possibili variabili. Dalla condizione messa in mostra dal giocatore alle evoluzioni tattiche delle squadre di riferimento, dall'impiego dell'ultimo periodo al rendimento in senso stretto. In alcuni casi queste cessioni potrebbero garantirvi molti crediti da reinvestire: scelte dolorose ma che, alla lunga, potrebbero pagare anche interessanti dividenti.

  • Mkhitaryan (Roma): è forse uno dei più grandi rimpianti, non solo della Roma, ma di tutto il fantacalcio. Il talento armeno dell'Arsenal era arrivato sul finire della sessione estiva del calciomercato, un colpo a sensazione che aveva prodotto immediati dividendi con il gol all'esordio contro il Sassuolo. Un girone dopo, con il Sassuolo non è andato neanche in panchina, dove manca ormai da tempo. Complessivamente ha saltato circa tre mesi per continui problemi muscolari. E pensare che quando è sceso in campo, lo ha fatto anche bene con 3 gol, 1 assist e una fantamedia del 7 maturata in 9 partite. Decisamente troppo poche. Magari tagliandolo si può beneficiare su un extra-budget spendibile per battere la concorrenza.
  • Paqueta (Milan): il brasiliano, arrivato in Italia come l'erede di Kakà, è rimasto al Milan per mancanza di offerte sul mercato. Nel 4-4-2 di Pioli non ha collocazione tattica e in più, in quelle occasioni in cui gli è stata data fiducia, non è sembrato neanche particolarmente propenso a mostrare buona volontà e duttilità tattica. Un taglio a cuor leggero.
  • Musacchio (Milan): l'arrivo di Kjaer e la buona intesa mostrata subito dallo svedese con Romagnoli sembrano chiudergli un po' le porte della formazione da titolare. Tra l'altro il danese sembra garantire anche qualche bonus in più sfruttando la sua abilità nel gioco aereo anche in area avversaria.
  • Matuidi (Juventus): il francese che, a sorpresa, era riuscito subito a entrare subito nelle grazie di Sarri, dopo un girone sembra aver perso qualche posizione. Un effetto della crescita di Bentancur, decisamente il più tagliato per il sistema di gioco del tecnico toscano, e Rabiot che nelle ultime settimane ha fornito ottime indicazioni sul piano tecnico e tattico.
  • D'Ambrosio (Inter): con tutto il traffico prodotto dal mercato sugli esterni, l'esperto difensore buono per tutte le stagioni tecniche dell'Inter sembra aver perso un po' di continuità d'impiego. Moses è un fedelissimo di Conte e Young ha fornito subito ottime risposte. In più c'è sempre Candreva che talvolta si fa preferire per la capacità di coniugare le due fasi.
  • Fabian Ruiz (Napoli): il talento inseguito da tutte le big della Liga, sembra aver imboccato una deriva inattesa. Il suo rendimento ha subito un crollo, complice la scelta di Gattuso di impiegarlo davanti alla difesa (posizione poco gradita), e al fantacalcio ormai non produce segnali positivi da tempi immemori. Aggiungeteci che con gli arrivi del mercato e la crescita di Zielinski, lo spazio comincia a ridursi in maniera determinante.
  • Ramsey (Juventus): il gallese, che a inizio stagione era sembrato il più adatto al ruolo di trequartista nel 4-3-1-2 di Sarri, un girone dopo è finito nel vortice di continui contrattempi fisici (che ne hanno sempre caratterizzato la carriera) finendo per essere scavalcato da compagni di squadra, o accantonato dal passaggio al 4-3-3. Il ritorno a pieno ritmo di Douglas Costa sembra ridurne le possibilità di impiego.
  • Lozano (Napoli): l'esterno messicano è stata la vera delusione del calciomercato estivo del Napoli. L'acquisto più costoso nella storia della società si è rivelato un booomerang anche al fantacalcio. E con l'arrivo di Politano, la crescita di Insigne e la conferma di Callejon, di spazio sugli esterni ce n'è davvero poco.
  • Fazio (Roma): è stato scavalcato da Smalling e Mancini che Fonseca gli preferisce non soltanto per l'intesa, ma anche per le qualità individuali più idonee anche in termini di costruzione dell'azione. Un altro taglio a cuor leggero.
  • Zaza (Torino): sembrava indirizzato a ben altra stagione, specie quando Mazzari aveva scelto di puntare su due attaccanti di ruolo, poi il passaggio al 4-3-2-1 gli ha definitivamente sbarrato la strada e lui si è immalinconito in panchina.
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