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Fallimento Parma, chiesti 6 anni di carcere per Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi

Il pubblico ministero, in primo grado ha richiesto una pena di 6 anni di carcere per l’ex presidente Ghirardi e l’ex ad Leonardi con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Al momento del fallimento, estate 2015, il Parma vantava un debito di oltre 200 milioni di euro. La sentenza arriverà entro la fine di luglio, poi, spazio ai ricorsi in appello.
A cura di Alessio Pediglieri
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La sentenza, di primo grado, arriverà a fine luglio e l'ex presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, insieme all'ex amministratore delegato Pietro Leonardi rischiano grosso per l'accusa di bancarotta fraudolenta: fino a sei anni di carcere. Questa è stata la richiesta dell'accusa sul fallimento del club ducale avvenuto nel 2015. Insieme alla bancarotta sono stati indicati anche altri reati minori sempre di natura patrimoniale. I fatti risalgono a quattro stagioni fa, quando l'allora numero uno della società, Ghirardi, consegnò la società prima al magnate albanese Taci e poi a Giampietro Manenti.

Le richieste di condanna più pesanti formulate dal pubblico ministero Paola Dal Monte, nell'ambito del processo relativo al fallimento del vecchio Parma FC sono state presentate: per Ghilardi e Leonardi sono stati chiesti sei anni di carcere in seguito al club gialloblù  che fu dichiarato fallito il 13 marzo del 2015 dal Tribunale della città emiliana. Dietro, la torbida vicenda del passaggio di proprietà da Tommaso Ghirardi al magnate albanese Rezart Taci e infine a Giampietro Manenti che mai furono in grado di risollevare le sorti della società. Anche successivamente al cambio di società i problemi del Parma non finirono, anzi peggiorarono: Manenti fu coinvolto in un una inchiesta relativa a carte di credito clonate. Poi, ci fu il crac societario che obbligò il Parma a ripartire dalla Serie D, tra i dilettanti.

La richiesta di sei anni di reclusione per Tommaso Ghirardi e Pietro Leanardi, rispettivamente ex presidente ed ex Ad del Parma pre fallimento, è quella più importante, dalla quale si dovranno difendere attraverso l'appello. Ma il pubblico ministero ha anche inoltrato pene minori per altre persone coinvolte nella vicenda, in totale 13 imputati con  richieste che vanno dai 4 anni e 6 mesi a 1 anno e 10 mesi. Al momento della dichiarazione di fallimento,  il Parma presentava un buco di 218 milioni di debiti

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