“Fai schifo”, l’espressione di Koulibaly che ha fatto scattare espulsione e squalifica
Chi sbaglia, paga. Il Napoli non presenterà ricorso per la squalifica di due giornate comminata dal Giudice Sportivo a Kalidou Koulibaly, espulso contro il Cagliari e fermato per le ‘espressioni ingiuriose' rivolte al direttore di gara. È un segnale importante da parte del club che ha medita anche sulla possibilità di multare il calciatore come previsto da contratto e da regolamento in caso di atteggiamenti irriguardosi. Il messaggio è semplice: niente alibi, se vuoi avere una mentalità vincente certe cose non te le puoi permettere arrecando tra l'altro ulteriori problemi alla squadra e al tecnico. Doppia ammenda in arrivo per il centrale senegalese, già punito con diecimila euro come si legge dalla nota ufficiale sui provvedimenti ufficiali.
Cosa ha detto di così grave Koulibaly all'arbitro?
Secondo la versione dei fatti riportata dalla Gazzetta dello Sport, nel rivolgersi al direttore di gara Koulibaly gli avrebbe detto qualcosa di molto simile a ‘fai schifo', espressione ripetuta più volte quando si è trovato faccia a faccia con l'arbitro Di Bello dopo la rete segnata dal Cagliari con Castro. È stato allora che ha estratto il cartellino rosso e lo ha espulso direttamente motivando quella decisione con "l'espressione gravemente ingiuriosa" subita. Al danno del gol incassato nel finale – decisivo per la vittoria dei sardi al San Paolo – s'è aggiunta la beffa della sanzione che priverà il Napoli di una colonna del reparto arretrato sia in occasione della partita col Brescia sia di quella successiva contro il Torino di Walter Mazzarri.
Perché Koulibaly era infuriato con il direttore di gara
A far scattare il nervosismo del calciatore era stato un episodio avvenuto poco prima nell'area di rigore del Cagliari. Koulibaly, visibilmente contrariato, aveva protestato in maniera scomposta per la mancata concessione di un calcio di rigore a causa della trattenuta subita da Fernando Llorente. Da alcune immagini circolate sui social, infatti, si evince come nell'occasione la maglietta della punta basca sia palesemente strattonata da un difensore dei sardi senza che né il direttore di gara né gli assistenti al Var intervengano.