Fagioli, Pafundi e Pinamonti arricchiscono la colonia degli esordienti di Mancini: ora sono 54
L'Italia ha concluso la partita dei rimpianti con l'Albania con altri tre esordienti in campo che hanno confermato la linea di pensiero di Roberto Mancini, amareggiato per vedere gli azzurri giocare un'amichevole a Tirana mentre in contemporanea stanno per iniziare i Mondiali in Qatar. Ma il sorriso è comunque arrivato sia per il risultato finale, sia per quanto visto di buono in 90 minuti.
Da questa sera gli esordienti con la maglia azzurra nell'era di Roberto Mancini ct sono saliti a a 54 unità. Merito del debutto di Andrea Pinamonti, Simone Pafundi e Nicolò Fagioli che si sono presi la loro parte di gloria nell'amichevole contro l'Albania, entrati quando la gara era già decisa ma che ricorderanno la serata per sempre. Soprattutto il centrocampista della Juventus che nel giro di un paio di settimane ha confermato di valere il ruolo che si è preso nel centrocampo di Allegri e di poter aspirare ad averlo anche in Nazionale.
L'elenco dei 54 debuttanti con Mancini è iniziato con Matteo Politano in Arabia Saudita-Italia (1-2 il 28 maggio 2018) per poi arrivare all'ultimo in ordine di tempo, Pasquale Mazzocchi in Ungheria-Italia (0-2 il 26 settembre 2022). Nel mezzo tanti nomi che hanno accompagnato gli azzurri tra cui alcuni che oggi sono riferimenti precisi come Barella, Di Lorenzo, Bastoni, Pellegrini, Scamacca, Raspadori.
Se Nicolò Fagioli è riuscito nella scalata più importante bruciando le tappe – solo una stagione fa era nella Cremonese, partecipando alla gloriosa promozione in A dei grigiorossi – a imitarlo da tempo ci ha pensato anche Andrea Pinamonti, il "veterano" tra gli esordienti di serata dall'alto dei suoi 23 anni. Per lui, spazio nell'attacco dell'Italia sempre alla ricerca di un attaccante di riferimento in grado id poter garantire i gol necessari per non ricadere più nel baratro dell'oblio di fronte alla chiamata mondiale.
Infine, il più giovane – anche se non si è preso il record di precocità – con i suoi sedici anni d'età: Simone Pafundi, con una sola presenza in Serie A ma già con un timbro nella Nazionale maggiore, grazie a Roberto Mancini che lo ha voluto chiamare a sè, in attesa di poter mostrare all'Italia intera le qualità di un ragazzo che sta crescendo in una delle fucine italiane più floride in fatto di talenti, l'Udinese.