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Fagioli: “Motta non mi ha più considerato. Oggi alla Fiorentina sono Nicolò, Fagiolino è morto”

Nicolò Fagioli si è raccontato all’indomani della sfida vinta dalla Fiorentina contro la sua ex Juventus. Il centrocampista ha spiegato cos’è accaduto con Motta e la rinascita alla Viola: “Non mi ha più considerato. Oggi sono Nicolò, Fagiolino è morto”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Nicolò Fagioli è stato uno dei grandi protagonisti della sfida che ha visto la Fiorentina battere nettamente la Juventus al Franchi. L'ex di turno insieme a tanti altri come Kean, ma anche Mandragora, ha ben figurato nella squadra di Palladino mettendo ko i bianconeri apparsi ancora una volta sconnessi dopo l'ultimo pesante ko interno contro l'Atalanta. Il centrocampista cresciuto nel settore giovanile della Juventus si è raccontato nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport in cui ha percorso un po' tutte le tappe del suo passaggio alla Viola.

Un trasferimento arrivato un po' a sorpresa e che di certo l'ha fatto soffrire ma anche rinascere: "Mi sono riappropriato della mia vita... Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta – spiega -. Ho pianto senza accorgermene, è stato traumatico. La Fiorentina mi ha accolto con tanto affetto e la novità ha finito per prevalere sul resto". In Toscana è arrivato un nuovo giocatore: "Firenze mi ha ridato piacere e leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò".

Fagioli ha spiegato cos'è accaduto con Thiago Motta.
Fagioli ha spiegato cos'è accaduto con Thiago Motta.

Le parole di Fagioli su Thiago Motta

Nella sua testa però rimarrà sicuramente l'amarezza per aver lasciato quella Juventus che gli aveva mostrato enorme vicinanza anche nel momento di maggiore difficoltà a seguito di quella squalifica per scommesse. Ma quest'anno qualcosa era cambiato: "Alla Juve devi vincere vincere vincere, non puoi sbagliare, se sbagli vai fuori – ha detto -. E se sei il giovane diventi il primo cambio e nessuno dice niente. Solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Dopo Genoa e Lipsia Motta non mi ha più considerato".

E sull'attuale tecnico bianconero aggiunge: "Quando sai che l’allenatore non ti vede, se manca la fiducia ti prepari peggio, vai al campo, senti la pesantezza dell’allenamento e naturalmente non rendi. Se entri per tre, quattro minuti e ti dicono che devi entrare meglio, dentro di te scatta qualcosa di negativo. La testa gira diversamente".

Fagioli relegato in panchina alla Juve fino al trasferimento alla Fiorentina.
Fagioli relegato in panchina alla Juve fino al trasferimento alla Fiorentina.

Alla Fiorentina Fagioli ha riacquisito la serenità

Ma anche le difficoltà e lo status che aveva alla Juve di certo erano diventati troppo per lui: "Lì non riesci nemmeno a godere delle vittorie. Hai vinto una partita, la devi subito dimenticare e guardare avanti. Se non vinci ti senti addosso tutte le responsabilità del mondo – ha raccontato -. E poi alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato". Ora è tutto diverso: "Sono, sereno. Mi sto divertendo, il divertimento è la base di ogni cosa. L’assenza dal campo, il grande vuoto mi ha fatto recuperare la passione".

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