Fagioli indagato per scommesse su piattaforme illegali: lo juventino rischia tre anni di squalifica
Il calciatore della Juventus Nicolò Fagioli è indagato dalla Procura di Torino per scommesse online su piattaforme illegali. L'inchiesta che fa capo al PM Manuela Pedrotta e che va avanti da mesi ha individuato i nomi degli scommettitori che hanno piazzato giocate su bookmakers senza licenza – oltre ai gestori delle medesime – e tra questi c'è Fagioli, svela La Stampa. Scommettere online non è un reato se viene fatto su siti che sono concessionari autorizzati al gioco a distanza dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli, ma è proibito se le giocate sono piazzate presso allibratori non autorizzati dallo Stato italiano e quindi fuorilegge.
Se questo è lo scenario che ha investito il 22enne centrocampista piacentino da un punto di vista della giustizia ordinaria, con conseguenze abbastanza lievi in caso di accertata colpevolezza (solitamente la contravvenzione è estinta con un'oblazione, ovvero col pagamento di una somma), ben più grave può essere la ricaduta della vicenda sulla carriera di Fagioli, che rischia una pesante squalifica. La Federcalcio è stata avvisata dell'indagine torinese a fine agosto e il procuratore federale Giuseppe Chiné ha a sua volta aperto un fascicolo e acquisito i primi atti.
Qualora fosse provato che il giocatore avesse piazzato scommesse sul calcio, si troverebbe ad essere oggetto di quanto prevede l'articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, intitolato "Divieto di scommesse e obbligo di denuncia".
Al comma 1, l'articolo in questione recita: "Ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA".
Il comma 2 allarga il quadro ai bookmakers non autorizzati, che sarebbe il caso di Fagioli: "Ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore dilettantistico e al settore giovanile è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso i soggetti non autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA. Agli stessi è fatto, altresì, divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, presso soggetti autorizzati a riceverle relativamente a gare delle competizioni in cui militano le loro squadre".
La pena, in caso di accertata colpevolezza, è una squalifica non inferiore a 3 anni: "La violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2 comporta per i soggetti dell'ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00", recita il comma 3 dell'articolo 24.
Una tegola pesantissima per un giocatore che sembrava lanciato verso una grande carriera: 45 presenze complessive con la Juventus, tra la scorsa stagione e quella attuale, con 3 gol e 6 assist. E poi la Nazionale azzurra, dove Fagioli aveva esordito lo scorso novembre, giocando 13 minuti in Albania-Italia a Tirana. Tutto messo a rischio da una condotta che se provata sarebbe davvero scellerata per uno sportivo di alto livello.