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Caso scommesse nel calcio

Fagioli ha scommesso più del suo stipendio, lo strozzino: “Se non mi dai i soldi ti faccio smettere”

Nicolò Fagioli, come svelato nelle carte dell’inchiesta sul calcioscommesse, ha dovuto fare i conti anche con le minacce di malavitosi romani. Parole forti, e paura per il centrocampista che milita oggi nella Fiorentina.
A cura di Marco Beltrami
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Nicolò Fagioli è una figura chiave nell'inchiesta milanese sul giro di scommesse clandestine che vede indagati 12 calciatori della Serie A. Il nome del calciatore di proprietà della Juventus e in prestito con obbligo di riscatto alla Fiorentina, è spuntato anche nel cosiddetto fronte romano dei debiti relativi alle scommesse dove chi batteva cassa si muoveva in modo più violento con tanto di minacce di vario tipo anche al centrocampista.

Fagioli figura chiave nell'inchiesta sul calcioscommesse, il filone romano

L'indagine per i fatti che risalgono dal 2021 al 2023 e che si muove tra Milano e Torino, vede anche raccontate situazioni accadute nella Capitale e documentate, come riportato da Repubblica, da una lunga informativa del Servizio centrale operativo della Polizia. Qui infatti scommettevano calciatori e personaggi dello spettacolo e tra questi anche Nicolò Fagioli. Al 24enne che ha già scontato una squalifica e ha affrontato un percorso per guarire dalla ludopatia (come Tonali), a quanto pare verrebbe contestato di non avere solo scommesso ma anche di aver pubblicizzato il giro di puntate per conto di altri scommettitori, in modo da ottenere anche sconti sul corposo debito che aveva contratto per poter giocare. Una situazione che potrebbe anche costargli cara.

D’altronde è trapelato che avrebbe ricevuto dei prestiti anche da compagni di squadra e amici (sono spuntati i nomi dell’ex arbitro Luciani, Okoli, Dragusin e Gatti) per poter finanziare le scommesse per più di mezzo milione di euro. In questo scenario, in una delle chat in possesso degli inquirenti, Tonali ha definito Fagioli come una "Mina vagante", capace di accumulare debiti su debiti a causa della sua ludopatia.

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Le minacce a Fagioli da malavitosi romani

E qui spunta anche il filone romano, con la polizia che spiega: "Il calciatore era esposto con l’organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro". Una somma ingente e difficile da restituire, che gli è costata le minacce degli esattori anche pesantissime. Un ancora non identificato "Nelly", appartenente alla malavita di Roma con una scheda telefonica intestata ad un cittadino straniero ha usato parole durissime nei confronti del calciatore della Viola: "Hai rotto il ca..o. Tu credi che mi faccia prendere per il culo da te. Quanto è vero, lo giuro sui miei bambini se mercoledì non ho i soldi vengo a Torino e ti faccio smettere di giocare. Ti levo pure la penna per firmà i contratti perché sei un cesso. So tutto, i soldi segnati ad altre persone che so' tutti tuoi. Te faccio mettere a fare il muratore".

In questa situazione spunta anche Ludwig, ovvero il rapper amico del calciatore, che ha fatto da tramite con gli allibratori e che trovandosi in mezzo prova a mettere pressione al calciatore: "Non fare il furbo: c'ho gli screen che te giochi i falli laterali". Screenshot che però al momento non risultano mai trovati, altrimenti sarebbero costati una squalifica sul fronte sportivo ben superiore ai 7 mesi.

La crisi di Fagioli alla Juventus

Fagioli si è mostrato disperato per l'incapacità di reperire i soldi: "Una cifra del genere non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l'ansia della partita, ma come faccio..". Una preoccupazione che si è poi riversata nel lavoro: "Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l'ha detto".

Inevitabile  ricorso all’amico Marco, procuratore figlio di Bruno Giordano, che ha provato a rassicurarlo con il giro che sembra allagarsi nell’ambito della malavita romana: "Non sono pericolosi, soprattutto ora che questo mio amico, che è veramente pesante, gli dirà di darsi una grossa calmata. e questi ti toccano li denuncio e gli dico: sai che c’è? Avete cagato fuori dal vaso, mo’ i soldi li ripigliate col ca..o. Vogliamo fare a chi è più cattivo? Gli spacco il culo, li faccio sparare a questi".

Insomma una situazione pesantissima, che per fortuna di Fagioli ora appartiene al passato. Un passato che sta riaffiorando e che potrebbe anche avere conseguenze dal punto di vista penale.

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