Fagioli ha ricevuto minacce anonime durante l’incubo delle scommesse: “Volevano spezzarmi le gambe”
Nicolò Fagioli è uscito dal tunnel e ha ripreso in mano la sua vita. Il caso scommesse e la diagnosi di ludopatia lo hanno gettato nello sconforto, ma adesso l'incubo è alle spalle e ha potuto raccontare tutte le difficoltà all'interno di un documentario chiamato "Fragile". Lì racconta la nuda verità della sua vita durante il lungo periodo delle scommesse e disegna il baratro in cui è finito.
Nel docufilm distribuito da Amazon Prime il giocatore della Juventus ha ripercorso gli ultimi anni della sua vita, spiegando come sia finito all'interno di questo caso e come quello che all'inizio sembrava soltanto un passatempo si è trasformato in una malattia. I soldi non bastavano più, i debiti erano tanti e in alcuni periodi ha ricevuto anche minacce pesanti da anonimi.
Le minacce ricevute da Fagioli
Uno dei passaggi più toccanti del documentario è quello che riguarda le intimidazioni ricevute dal giocatore nel periodo più brutto della sua dipendenza dal gioco. Fagioli ha raccontato di aver ricevuto un messaggio anonimo contenente delle minacce tremende: "Mi avevano scritto che mi avrebbero spezzato le gambe prima di una partita. E nemmeno sapevo chi erano, è veramente brutto…".
Il pensiero delle scommesse non lo abbandonava mai, così come le preoccupazioni per i soldi persi che non riusciva a recuperare. Fagioli sapeva di avere un problema enorme, una vera e propria dipendenza, ma non riusciva a smettere neanche quando era stato messo davanti alla realtà: "Io sapevo di avere una malattia, ero consapevole di dover risolvere un problema. All'inizio non lo ammettevo a me stesso perché volevo nasconderlo agli altri. Ero nulla, la domenica mi sfogavo ma mi allenavo poco e mi tenevo male fisicamente. Davo poca importanza, era come se il centro fosse il gioco".