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Caso scommesse nel calcio

Fagioli di fronte alla tentazione: “Mi hanno proposto scommesse su falli e ammonizioni”. La risposta

Il verbale dell’interrogatorio di Nicolò Fagioli con i Pm dell’inchiesta di Torino svela il drammatico bivio davanti al quale è stato messo il calciatore della Juventus per ripianare i suoi debiti pesantissimi: scommettere su se stesso in partita, ovvero sui cartellini.
A cura di Paolo Fiorenza
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Nicolò Fagioli vede ormai la luce, dopo essersi tolto un peso dall'anima enorme. E non solo per essere riuscito ad evitare una squalifica "non inferiore a tre anni" per aver scommesso su partite di calcio, patteggiando con la Procura della FIGC "un accordo (ex art. 126 CGS) a seguito del quale verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’art.24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA".

Il 22enne centrocampista della Juventus ha colto la palla al balzo, sostenuto e spinto da chi gli vuole bene e ne cura la carriera, per chiudere definitivamente la pagina buia della sua vita rappresentata dalla ludopatia. Dedito al gioco d'azzardo patologico da anni, Fagioli – così come Tonali – ha deciso di intraprendere un percorso terapeutico che lo allontani per sempre da una malattia che gli ha succhiato l'anima e gettato sul lastrico: quasi 3 milioni di euro di perdite ("mai vinto un euro"), conto bancario preso in mano dalla madre quando ha visto che era sistematicamente prosciugato, infine la disperata richiesta di prestiti ai compagni adducendo scuse.

Nicolò Fagioli gioca nella Juventus da quando aveva 14 anni
Nicolò Fagioli gioca nella Juventus da quando aveva 14 anni

La discesa nell'inferno personale di Fagioli ha avuto momenti drammatici, come le lacrime versate in panchina al momento della sostituzione in Sassuolo-Juventus, che in quell'istante sembravano collegate all'errore compiuto in partita ed invece nascondevano la sua sofferenza umana per aver toccato il fondo con milioni di debiti che non sapeva come coprire, nei confronti di gente che minacciava di "spezzargli le gambe".

Sono i momenti che ogni giocatore patologico conosce bene, quando il demone ti azzanna al collo e più sei debole e più ti azzanna. Non gli bastano tutti i tuoi soldi, lui vuole il tuo cuore. Anche il sonno diventa un lusso e le notti si popolano dei peggiori incubi. Poi ci sono le tentazioni, forti, fortissime, quando disperazione e impossibilità di far fronte ai debiti si mescolano e appare una scialuppa di salvataggio, che tuttavia – se fosse scoperta – sarebbe la pietra tombale sulla propria carriera, configurando l'illecito sportivo, con conseguente squalifica ben più pesante.

Fagioli ha patteggiato una squalifica di 7 mesi: tornerà nella prossima stagione con la Juve
Fagioli ha patteggiato una squalifica di 7 mesi: tornerà nella prossima stagione con la Juve

Anche Fagioli, quando era con l'acqua alla gola, è stato messo di fronte alla tentazione di scommettere su se stesso in partita, ovvero sui cartellini: "È vero che esistono le scommesse sui falli e ammonizioni, è vero che a me è stato proposto ma io assolutamente non ho accettato perché contrario alla mia etica", ha fatto mettere a verbale il calciatore, nel corso dell'interrogatorio reso alla Procura di Torino lo scorso 23 giugno. Lo juventino ha aggiunto, a proposito di eventuali puntate su se stesso, fatte in accordo con gli allibratori: "Sarei stato scoperto subito perché esistono dei controlli e delle segnalazioni rispetto a dei picchi di scommesse".

Sul tema non mollano i Pm di Torino, dove lo juventino resta indagato per "esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa", volendo capire se oltre a questo reato c'è stata anche la frode sportiva, qualora fosse accertato un cartellino ‘cercato' da un calciatore dopo averci scommesso sopra. Le stesse domande sono state poste due giorni fa nell'interrogatorio di Tonali, che ha ammesso di aver scommesso non solo sul calcio ma anche sul Milan. Null'altro si sa, ma secondo il Fatto Quotidiano c'entrerebbero anche i cartellini. Uno scenario, inutile dire, che sarebbe apocalittico.

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