Fagioli chiese aiuto per pagare i debiti: i nomi dei 31 calciatori che hanno fatto bonifici per lui

È un Nicolò Fagioli disperato e con perenne necessità di denaro per pagare i propri debiti di gioco – arrivando al punto di chiedere robusti prestiti a decine di colleghi, tra cui Gatti e Dragusin – quello che emerge dalle carte dell'inchiesta della Procura di Milano sul giro di scommesse piazzate su piattaforme illegali, ovvero operanti senza l'autorizzazione dell'Agenzia delle dogane e dei Monopoli. Un reato per il quale sul piano penale il 24enne centrocampista in prestito dalla Juve alla Fiorentina dovrebbe cavarsela con una sanzione pecuniaria, mentre su quello sportivo, avendo scommesso anche sul calcio, ha già pagato con una squalifica di 7 mesi patteggiata con la Procura Federale.
Fagioli era completamente preso dal demone del gioco, lo ha ammesso negli interrogatori con gli inquirenti, adesso ne è uscito dopo aver fatto un percorso terapeutico simile a quello di Sandro Tonali. Il ragazzo piacentino era finito in una spirale che lo stava distruggendo: all'ossessione compulsiva che gli rubava la vita e l'anima si aggiungevano le difficoltà di far fronte alle continue perdite al gioco, pur potendo contare sul robusto stipendio di un calciatore di Serie A.

Fagioli procacciava altri scommettitori per le piattaforme di gioco illegali: in cambio aveva bonus e sconti sui debiti
Nicolò assommava perdite per milioni di euro e cercava di ripianarle in tutti i modi, in primis procacciando altri giocatori agli organizzatori del giro di scommesse illegali, per i quali il GIP ha chiesto gli arresti domiciliari. Fagioli e Tonali – si legge negli atti – "davano pubblicità ai giuochi e alle scommesse illegali esercitate e gestite da De Giacomo, Frizzerà e Marinoni: in particolare in più occasioni diffondevano e pubblicizzavano tra i loro conoscenti, molti dei quali calciatori professionisti, le piattaforme illegali di scommesse o gioco del poker, facevano da tramite per l'apertura o il caricamento dei conti di gioco, effettuavano consegne di denaro per conto di altri scommettitori, anche in contanti. In alcuni casi a fronte dì tal attività di pubblicità, venivano beneficiati dagli organizzatori delle scommesse con il riconoscimento di bonus sui propri conti di gioco o una decurtazione del loro debito contratto con le scommesse".
La richiesta di prestiti ad altri calciatori da parte di Fagioli: i nomi dei 31 che lo hanno aiutato
Ma anche con tutti i bonus e gli sconti possibili sulle perdite, queste restavano cospicue. E allora ecco le richieste di Fagioli agli amici, calciatori come lui, per dargli una mano concreta, versando soldi per conto suo tramite bonifici fatti alla gioielleria milanese cui si appoggiava il sistema di scommesse illegali per recuperare i soldi delle perdite fingendo che i pagamenti fossero fatti per gli acquisti di oggetti di lusso, in particolare orologi come Rolex e altri, che però restavano in negozio a fronte della sola fattura emessa.
È stato accertato – si legge negli atti – che Fagioli, oltre a bonificare di suo 693.614 euro, "per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, si sia avvalso, oltre che delle proprie disponibilità, di prestiti in denaro concessi da altri". Prestiti molto robusti, alcuni di decina di migliaia di euro, fattigli da 31 calciatori e suoi compagni nelle varie squadre in cui ha giocato. A queste persone, nessuna delle quali è indagata, il centrocampista della nazionale chiedeva di effettuare per suo conto bonifici in favore della gioielleria Elysium o versamenti su carte PostePay.

Tra i nomi di chi ha raccolto la richiesta disperata di aiuto di Fagioli ci sono Gatti (40mila euro), Dragusin (40mila), Okoli (41mila), Plizzari (15mila), Turati (12mila). Questo l'elenco completo contenuto negli atti dell'inchiesta: "I nominativi dei soggetti emersi in tale contesto si identificano in Turati Stefano, Gatti Federico, Di Massimo Alessio, Plizzari Alessandro, Dragusin Radu Matei, Zanandrea Gianmaria, Nardi Filippo, Vitali Matteo, Armini Nicolò, Salerno Pasquale, Luciani Francesco, Oliveira Rosa Lucas, Zisa Flavio, Esposito Alberto, Barbato Daniele, Russo Alessandro, Pompili Cristiano, Valzani Andrea, Okoli Memeh Caleb, Salami Alessandro, Sartori Marco, Maccabruni Lorenzo, Pulino Gaetano, Petrosino Gerardo, Zerbi Emanuele, Ferrari Andrea, Marino Manuele, Boloca Gabriele, Volpatto Andrea, Sarr Mouhamadou Fallou Mbacke e Ragazzi Luca".
La carta di credito di Fagioli era custodita nella cassaforte della gioielleria
La condizione di sudditanza totale di Fagioli rispetto agli organizzatori del giro di scommesse si evince da un altro particolare quasi incredibile emerso dall'inchiesta: la carta di credito del calciatore era stata lasciata a disposizione della gioielleria, dove era custodita in cassaforte, e "lo stesso Fagioli ha fornito il pin della stessa al fine di consentirne l'utilizzo".