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Faccia a faccia Inter-Conte: se arriva Allegri come cambierebbero strategie e gioco

In attesa del confronto decisivo tra Inter e Antonio Conte, lo scenario nerazzurro non preclude ad alcuna soluzione, anche quella con Max Allegri in panchina. L’ex Milan e Juve avrebbe già dato il proprio benestare ritrovandosi una rosa completa e duttile su cui modellare la nuova squadra: difesa a 4, Eriksen trequartista, Brozovic e Barella perni in mediana.
A cura di Alessio Pediglieri
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Oggi, martedì 25 agosto, l'Inter deciderà il proprio futuro. Con o senza Antonio Conte, il progetto Suning procederà perché l'investimento fatto è importante, più dei singoli che stiano in panchina o in campo. Per questo Steven Zhang ha le idee chiare in attesa di ascoltare dalle proprie orecchie le parole del tecnico: nessuna rivoluzione societaria, nessuna rifondazione. Se Conte resterà sarà perché si riterranno definitivamente chiarite le rimostranze dell'allenatore che dovrà pensare solamente a fare gioco di squadra e remare nella stessa direzione. Altrimenti, sarà rottura e si cambierà un solo uomo, colui che sarà al comando.

Con Conte: via Skriniar, ancora 3-5-2 e arrivi ‘inglesi'

La linea di continuità che trapela dalla società nerazzurra è l'unica – ma fondamentale – certezza attuale: l'Inter ha le idee chiare sulla strada che sta percorrendo e nessuna testa sarà sacrificata per richieste altrui. Con Antonio Conte, anche per ammissione dello stesso allenatore, il progetto è pluriannuale, solamente all'inizio: un secondo posto ad un punto dalla Juventus, una finale di Europa League per iniziare. Non per finire. Con lui in panchina le scelte di mercato sono ben delineate: partirà un big che ha già un nome sulle spalle, Skriniar, centrale sacrificabile e dall'ottimo mercato. Poi, gli inserimenti soprattutto in mediana con un lavoro particolare in attesa di Eriksen, con gli arrivi dei ‘prediletti' Kantè o Ndombele.

Con Allegri: nessuna rivoluzione, più duttilità tattica

Se arriverà Max Allegri, qualcosa cambierà: nella forma, non nella sostanza perché la società proseguirà sul proprio cammino. Anche perché l'attuale struttura tecnica è gradita all'ex Milan e Juve che sarebbe stato già contattato e avrebbe dato il proprio assenso. A tal punto che in queste ore avrebbe delineato anche il possibile da farsi: un paio di innesti e squadra pronta a vincere il campionato. Ma con Allegri, cambierebbero priorità, moduli, gerarchie.

Difesa a 4: abbondanza e qualità

Ad esempio, in difesa, ritornerebbero le credenziali per Skriniar che andrebbe a completare la linea davanti ad Handanovic, con de Vrij, Godin e Bastoni in ordine di preferenza. Qualità e abbondanza che spingerebbero per un'iniziale difesa a 4.

Centrocampo: Eriksen trequartista, esterni in ‘doppia fase'

D'Ambrosio e Asamoah (che Allegri creò esterno) sulle fasce mentre al centro via libera ad Eriksen sul quale si costruirebbe la mediana affidandogli il ruolo di trequartista. Intoccabile Barella, positivo Brozovic i due possibili acquisti dovrebbero sopperire alle difficoltà – per differenti motivi – della mancata continuità dei vari Vecino, Valero, Gagliardini e Sensi.

Attacco: Hakimi alla Cancelo, Lautaro alla Mandzukic

In attacco, nessun cambiamento nei nomi: Lukaku, Lautaro e Sanchez (con Esposito alle spalle) sono tre punte di altissimo livello. Che potrebbero anche cambiare posizione: in un possibile 4-2-3-1, il belga sarebbe la sola punta, mentre il ‘Toro' potrebbe essere reinventato esterno di sinistra con le qualità perfette per saltare i terzini avversari, così come il nuovo Hakimi bravo quando attacca, meno per difendere. Caratteristiche che Allegri conosce benissimo e che ha saputo già valorizzare con Cancelo e Dani Alves.

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