Fabio Quagliarella: “Il pensiero va a medici e infermieri che lavorano tutto il giorno”
Immagini e parole. Fabio Quagliarella le assembla in una giornata surreale per il calcio italiano e per il Paese. L'emergenza Coronavirus (qui tutti gli aggiornamenti) ha cambiato tutto o quasi: dal cerimoniale pre-gara fino alla possibilità di "battere il cinque" oppure abbracciarsi in caso si gol. Qualcuno c'è riuscito, altri no perché è dura mettere da parte la quotidianità di gesti molto usuali. Perfino le esultanze più naturali sono state condizionate dalle prescrizioni che giungono dal Governo e dalla federazione dei medici sportivi.
Cosa ha fatto l'attaccante della Sampdoria? Dopo aver realizzato su rigore la rete del raddoppio contro il Verona è corso a esultare verso la telecamere. Il motivo? lo ha spiegato lui stesso in un post su Instagram pubblicato dalla Sampdoria. Proprio l’assenza di pubblico è stata una delle motivazioni maggiori del capitano blucerchiato.
Di solito io esulto con i nostri tifosi, soprattutto quando faccio gol sotto la Sud – si legge a corredo della foto postata dalla società ligure sui canali ufficiali -. Non essendoci pubblico, sono andato verso la telecamera: era un modo per esultare con loro.
Una situazione grottesca ma questo è per il momento. Almeno fino a quando Federazione e Lega non si decideranno a indire lo stop al campionato, ipotizzando soluzioni future da quelle più drastiche (come chiudere qui la stagione e poi provvedere all'assegnazione o meno dei titoli e alla composizione della classifica) ad altre che prevedono escamotage per dilazionare nel tempo l'eventuale disputa dei match.
Il rigore? Sapevo che era un rigore importante, anche perché le altre vincevano – ha aggiunto Quagliarella nelle interviste del post partita -. La partita è stata giocata in una situazione surreale e non era facile per tanti motivi. Giocare a porte chiuse è un altro sport. In questo momento, però, il pensiero va alle famiglie che stanno soffrendo, medici e infermieri che lavorano tutto il giorno.