Fabio Grosso ferito al volto da schegge di vetro: assalto ultras al bus prima di Marsiglia-Lione
Due vetri del bus sfondati, finiti in frantumi per i sassi lanciati dai tifosi dell'Olympique Marsiglia. Fabio Grosso, allenatore del Lione, è rimasto ferito al volto e costretto a ricorrere a cure mediche per le lesioni riportate a causa delle schegge che lo hanno colpito. Il bendaggio che gli fascia la testa e copre l'occhio sinistro mette i brividi addosso. Da quel lato, secondo le prime informazioni rimbalzate dalla Francia, sembra non ci veda bene.
Gli aggiornamenti sullo stato di salute e sulla sicurezza arrivano alla spicciolata, l'ultimo in ordine tempo annuncia l'annullamento della partita. Impossibile ipotizzare il fischio d'inizio. Prime Video Sport Francia ha mostrato le immagini e, successivamente, ha spiegato come Grosso soffra di vertigini e, forse, abbia subito anche un trauma cranico. Il taglio di 3 centimetri sopra la cavità oculare ha trasformato il viso in una maschera di sangue. Serviranno ulteriori controlli per capire quali sono le condizioni del bulbo ed eventuali danni riportati.
L'espressione del tecnico, ex campione del mondo con la Nazionale a Berlino 2006, è angosciata, smarrita. Guarda la mano, almeno ci prova. L'altro occhio, il destro, è semichiuso. L'ex calciatore è sotto shock. Quanto gli è accaduto è il risultato dell'assalto dei sostenitori dell'OM al pullman della squadra ospite che sta arrivando al Velodrome per il match di campionato.
Assieme all'ex difensore ha fatto ricorso al personale sanitario anche il suo vice (Raffaele Longo), pure lui raggiunto dai frammenti del finestrino andato in pezzi. Oltre alle news sullo stato di salute dei componenti dello staff, dalla pancia dell'impianto rimbalza anche un'altra voce: la squadra, raggiunta nello spogliatoio da John Textor (uomo d'affari americano proprietario del club), non ha alcuna intenzione di scendere in campo e preme perché, considerata la situazione contingente, il match non abbia inizio. Così sarà, previo esibizione di certificati medici agli ufficiali di gara e della Lega calcio transalpina.
La polizia ha avviato subito le indagini per risalire agli autori dell'aggressione (sono sette gli arresti già effettuati). Un atto di violenza arrivato all'acme di un percorso, quello fatto dal bus che è stato rallentato in più punti dalla presenza di facinorosi e dal timore che da un momento all'altro potesse accadere qualcosa. Nemmeno la scorta delle forze dell'ordine è servita come deterrente.