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Fabio Grosso è il nuovo allenatore del Frosinone

Il Frosinone ha scelto Fabio Grosso per sostituire il tecnico esonerato, Alessandro Nesta. L’ex difensore torna in Italia dopo l’esperienza amara al Sion in Svizzera. L’ultima squadra allenata in Italia è stata il Brescia ma andò male: durò appena 3 partite e venne licenziato dopo altrettante sconfitte da Cellino.
A cura di Maurizio De Santis
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Da un ex campione del mondo all'altro. Il Frosinone esonera Alessandro Nesta e si affida a Fabio Grosso. Tocca all'ex difensore della Nazionale, che calciò il rigore decisivo a Berlino, risollevare le sorti dei ciociari scivolati nella parte anonima della classifica di B (12simo posto), staccati di 6 punti dalla zona playoff. La sconfitta in casa (0-3) contro il Lecce è stata fatale all'ex centrale di Lazio e Milan. Grosso torna in Italia dopo l'esperienza amara in Svizzera alla guida del Sion e avrò tempo fino al termine della stagione per guadagnare la conferma sul campo (l'accordo è stato siglato fino a giugno).

Il Frosinone Calcio comunica di aver affidato a Fabio Grosso la guida tecnica della Prima squadra – si legge nella nota ufficiale della società -. Il neo allenatore ha firmato un contratto che lo legherà al club giallazzurro fino al 30 giugno 2021.

A completare lo staff di Grosso ci sono Stefano Morrone (allenatore in seconda) e Mattia Biso (collaboratore tecnico – match analyst) che si aggiungono ai confermati Vincenzo Benvenuto (preparatore dei portieri), Francesco Vaccariello e Gianluca Capogna (preparatori atletici).

Se al Mondiale in Germania brillò la sua stella di rigorista freddo, non altrettanto fortunata è stata la carriera di Grosso come allenatore: in panchina è stato al timone di Juventus Primavera, Bari, Verona, Brescia oltre al Sion. Tutte esperienze concluse con alterne fortune, in particolare quella con le ‘rondinelle' dove venne chiamato al posto di Corini ma durò pochissimo (3 partite, altrettante sconfitte). In Puglia ha vissuto il momento migliore: 46 partite con media punti di 1.61 a match alla guida dei biancorossi. Meno bene la permanenza a Verona (1.44 di media in 36 incontri) poi la breve esperienza a Brescia e infine il trasferimento al Sion (25 gare, media di 1 punto a gara).

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