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Fabio Caressa contro gli arbitri: “Ragazzi, ho sentito delle cose. Allora ditemi che devo impazzire”

Fabio Caressa porta avanti la sua “crociata” contro la difformità di giudizio delle decisioni arbitrali soffermandosi sullo step on foot. Tutto parte dal contatto Bianco-Di Lorenzo in Napoli-Monza.
A cura di Marco Beltrami
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L'episodio da moviola del contatto tra Bianco e Di Lorenzo in Napoli-Monza, non punito con il calcio di rigore, ha offerto l'occasione a Fabio Caressa per ritornare sul tema sempre caldo della difformità di giudizio degli arbitri. Lo "step on foot", ovvero il fallo commesso schiacciando il piede dell'avversario, è sempre sanzionabile con il fallo e il penalty, oppure no? E come viene effettuata la valutazione da arbitro e Var visto che ci sono episodi simili ma con conclusioni differenti?

Caressa perplesso dopo la valutazione del contatto Bianco-Di Lorenzo in Napoli-Monza

A Sky Calcio Club la discussione rilanciata dal padrone di casa, è partita proprio dal contatto tra il piede sinistro del giocatore del Monza, e quello sinistro dell'esterno del Napoli sulla linea dell'area di rigore. Un intervento considerato leggero, e non sanzionato con il penalty. Il giornalista e conduttore della trasmissione, Fabio Caressa, si è mostrato a dir poco perplesso: "Preferirei evitare quest'anno e invece ci sono già delle avvisaglie. Abbiamo ricominciato: questo episodio non ha influito sul risultato, ma a noi piace parlare proprio quando non influiscono. Senza polemica, così si può andare sul tecnico. Quante volte v’hanno detto step on foot è fallo e calcio di rigore?".

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La mancanza di uniformità degli arbitri sullo step on foot

Entrando nello specifico, Caressa si sofferma sulla giustificazione del mancato rigore, legata alla valutazione sull'entità del contatto: "Io qui ho sentito delle cose… ‘Non è proprio step on foot è solo una punta'. Ma allora io impazzisco, fatemi impazzire allora. Allora mi dite prima che devo impazzire: cioè io praticamente devo contare la tacchettatura del giocatore, e se sono 6 raccheti è step on foot, se sono 4 no? Ma di cosa stiamo parlando. Questo è step on foot?"

I precedenti legati a Fiorentina-Lazio e Como-Verona

Per rafforzare la sua tesi sulla mancanza di uniformità di giudizio, il volto noto di Sky ha tirato in ballo anche due casi simili, ovvero il rigore concesso alla Fiorentina contro la Lazio nel turno scorso oppure quello in Como-Verona. Paolo Di Canio ha provato a spiegare la differenza tra il regolamento in senso stretto e l'episodio vero e proprio: "Da regolamento questo è rigore, però onestamente non è veramente una schiacciata dove uno sta crossando e allora ricadendo. È evidente che non è un grave errore quando l’anno guardato. Secondo loro c’è la punta sul laterale, è ancora in piedi. Poi in quel caso magari senti il dolore, urli. E un pò tutti fanno così quando c’è una schiacciata. Questo se io ti dico l’interpretazione che hanno dato, però da regolamento è rigore".

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A detta dell'altro ex calciatore presente in studio Marchegiani invece, la differenza potrebbe essere la dinamica dell'azione: "È un po’ diverso perché se consideriamo il contatto sono d’accordo con te, se consideriamo la dinamica del gioco invece… Questi vanno tutti e due sul pallone e il giocatore del Como che arriva una frazione di secondo dopo, prende l’avversario che ha spostato la palla. Tanto o poco? Lasciamo perdere questa cosa qui. Quello di Di Lorenzo è completamente fortuito, perché il giocatore del Monza sta andando verso la palla, frena e… Come veramente fortuito è stato quello di Fiorentina-Lazio".

Caressa chiede chiarezza agli arbitri

La chiusura di Caressa però è una richiesta di chiarezza, per eliminare ogni tipo di distinzioni e dunque (si spera di polemiche): "Ragazzi se iniziamo a fare distinzioni, non si capisce niente. Ce lo devono dire. Sapete che vuol dire fare tutte queste distinzioni dopo che abbiamo detto che step on foot è sempre fallo? Sapete cosa penso: che su una pizzicata così, sia di Verona, forse di Fiorentina-Lazio e di questa del Napoli non è un grave errore dell’arbitro e quindi il VAR secondo protocollo non deve intervenire. E risolviamo tutti i problemi. Perché il problema è che se tu intervieni su uno poi fare la distinzione è complicatissimo. Allora se l’arbitro non l'ha visto si dice che c’era un tocco ma non è un grave errore. Come succede in Europa".

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