Fabio Capello: “Fui costretto a mandare via Ronaldo da Madrid, portava tanti giocatori nella sua villa”

Fabio Capello ha avuto l'onore di allenare squadre a dir poco "galattiche" nella sua carriera. Il Real Madrid dei campioni su tutti capaci di vincere e stravincere regalando spettacolo e giocate fantascientifiche al pubblico del Bernabeu. Ma nel suo passato c'è stato chiaramente anche il Milan, senza dimenticare la Roma con cui ha vinto uno Scudetto – l'ultimo nella storia dei giallorossi – e la Juventus. Nel corso di un'intervista a RSI all'interno del programma LARMANDILLO in occasione della prima puntata della seconda stagione del podcast, Capello ha parlato di tutto.
Oltre al presente, ai bianconeri, e al cambio in panchina, anche del suo passato, soprattutto al Real Madrid. Un'esperienza di certo importante per lui e per la sua carriera che l'ha visto gestire un gruppo di fenomeni, campioni, Galacticos, una sorta di giocatori-industria non sempre facili da gestire. Uno su tutti è stato Ronaldo "il Fenomeno" considerato da Capello come il miglior giocatore allenato in carriera insieme a Roberto Baggio ma che fu costretto a mandare via dalle Merengues: "Arrivò a pensare 94 kg e lo prese il Milan nonostante ciò che dissi a Berlusconi".
A Capello viene chiesto proprio di Ronaldo e della gestione di un campione del suo calibro: "I più bravi giocatore che ho allenato erano Roberto Baggio e Ronaldo che però ho dovuto mandare via per poter vincere il campionato – ha detto Capello -. Pesava 94 chili, ho cercato di gestirlo ma se lui non…". Il brasiliano, dopo essere stato messo alla porta da Capello, si è trasferito al Milan che prima di prenderlo ha chiesto un parare proprio a Capello: "Non lo rifilai al Milan, nonostante avessi detto tutto quello che dovevo dire a Berlusconi pensarono di aver ragione loro e non io che l'avevo mandato via".

Capello svela perché Ronaldo fu mandato via dal Real Madrid
Ma perché Ronaldo fu mandato via? Capello fa capire come non si trattasse solo di una condizione fisica precaria da parte del giocatore arrivato in uno stato di evidente sovrappeso. In studio allora lo paragonano ad Adriano all'Inter, sottolineando la sua vita privata un po' troppo sopra le righe. E Capello però chiarisce: "Tu mi stai parlando di Adriano come un giocatore singolo, che faceva lui la vita non perfetta da atleta – spiega -. Ronaldo invece portava nella sua villa tanti giocatori e quindi questo diventava molto più complicato e per questo ho dovuto fare con dispiacere quella scelta".