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Fabian O’Neill, una vita di eccessi dopo il ritiro: “Ma oggi sto meglio, sono un altro”

Fabian O’Neill, ex numero 10 del Cagliari con brevi trascorsi alla Juventus e al Perugia, ha parlato della sua situazione attuale dopo la dipendenza dall’alcool e dell’apporto fondamentale della sua famiglia per vincere questa battaglia: “Sono un altro O’Neill, mi sento molto meglio. Sto al 70%, nulla a che vedere con quello che mi accadeva prima”.
A cura di Vito Lamorte
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Ci sono poche storie che descrivono la fragilità umana come quella di Fabián O'Neill. Questo forte calciatore uruguagio, classe 1973, si fece apprezzare per le qualità calcistiche nel suo paese e in Italia negli anni '90 ma che decise di smettere all'età di 29 anni e iniziò la sua lunga battaglia contro la dipendenza dall'alcool. L'ex numero 10 del Cagliari, con brevi trascorsi alla Juventus e al Perugia, qualche anno fa parlò apertamente di questi suoi problemi e raccontò la sua storia dicendo di aver "perso 14 milioni di dollari" e qualche mese fa venne ricoverato in una clinica di Montevideo in gravi condizioni di salute, in quanto soffriva di cirrosi epatica acuta.

Alla trasmissione "Polideportivo" di Teledoce O'Neill qualche giorno fa ha parlato della sua situazione attuale e dell'apporto fondamentale della sua famiglia per vincere questa battaglia: "Sono un altro O'Neill, mi sento molto meglio. Sto al 70%, nulla a che vedere con quello che mi accadeva prima. Sto con la mia famiglia e cerco di stare il più possibile con chi mi vuole bene. Fu mio figlio con un amico mi hanno portato in questa clinica e da tre mesi mi sento molto meglio". 

Un calciatore con un talento innato, che aveva fatto sbilanciare anche Serse Cosmi ("Qualità fisiche e tecniche inimmaginabili ma anche molti problemi personali"), tecnico che lo ha avuto per pochi mesi a Perugia e che non lo ha mai avuto al meglio, visto che in Umbria raccolse 9 presenze e un solo gol. Il suo periodo più splendente in Italia fu quello in Sardegna, quando fece innamorare il Sant'Elia con i suoi gol e le sue giocate: quel calciatore che ora viene solo chiamato in causa per vicende legate alla sua vita personale fu in grado di annunciare la sera prima ed effettuare poi in gara "algunos caños" all'attuale tecnico del Napoli Rino Gattuso, che fu costretto a subire tre tunnel in 90′ dal Mago di Paso de los Toros

"Ho guadagnato quattordici milioni soldi grazie al mio agente, ma adesso li ho persi tutti fra donne, scommesse e vizi vari, e vivo da povero. A Cagliari ero un idolo, ma quando lottavamo per non retrocedere i tifosi mi gridavano ‘ubriacone!', poi salimmo in A e quegli stessi tifosi mi pagarono da bere. Funzionava così il calcio da quelle parti": questa è una delle frasi che Fabian O'Neill è stato costretto a ripetere spesso negli ultimi anni e quello che stupisce del suo essere, anche dopo l'ultima intervista, è l'onesta con cui si racconta sia a livello calcistico che personale. Adesso la situazione sembra migliorata rispetto a qualche mese fa e non ha nascosto la possibilità di tornare sul campo come allenatore ("Lo farei non con i piccoli ma con i ragazzi più grandi, non credo di avere molta pazienza").

Una delle frasi che forse sintetizzano meglio il modo di essere e di fare di O'Neill, rilasciata sempre a Teledoce, è: "Quando ero professionista giocavo allo stesso modo di quando lo facevo per strada". Un sunto di quello che potrebbe essere un modo di vivere tra tunnel, bottiglie svuotate e nuovi inizi.

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