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Fa tutto il Napoli, sbaglia due rigori poi ne fa tre ai Rangers: è 1° in classifica in Champions

La vittoria del Napoli a Glasgow contro i Rangers (0-3) lancia la squadra di Spalletti in testa al girone di Champions. Ripresa rocambolesca per il rigore ripetuto e fallito da Zielinski e per il secondo penalty realizzato da Politano. Raspadori e Ndombele calano il tris.
A cura di Maurizio De Santis
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Tre calci di rigore. Tanti ne servono al Napoli per sbloccare il risultato e battere i Rangers (0-3) dopo i due sbagliati in maniera rocambolesca da Zielinski. Politano mette dentro quello buono con personalità, freddezza a fil di palo e spegne subito il furore dei Rangers, ridotti in dieci per il rosso a Sands in occasione del primo penalty concesso per fallo su Simeone lanciato a rete. L'arbitro Lahoz è categorico, non c'è pasticcio del Var che alimenti proteste: ci sta il primo, ci sta anche il secondo (fallo di mani su tiro di Kvaratskhelia). E ci stanno anche il graffio di Raspadori e Ndombele, che legittima ancora una volta la scelta di Spalletti di dargli fiducia.

Vittoria col brivido lungo la schiena ma il primato del Gruppo A è in tasca: la squadra di Spalletti è a punteggio pieno (6), a +4 sull'Ajax (prossimo avversario), +3 sul Milan e con gli scozzesi ultimi a 0. La qualificazione non è ancora in tasca ma gli ottavi si vedono all'orizzonte.

La lucida follia dal dischetto. Succede intorno al 60° con il Napoli che, passata la sfuriata dei padroni di casa anche in avvio di ripresa, affonda il colpo e fa male ai Rangers. La sequenza videoclip va veloce e arriva fino al momento della battuta di Zielinski: McGregor ipotizza il polacco e devia, sulla respinta segna Politano ma il direttore di gara, richiamato dal Var, fa ripetere il tiro dagli 11 metri. Perché? Il portiere scozzese aveva mosso il piede di richiamo dalla linea di porta prima che Zielisnki calciasse. Se avesse tenuto il piede mancino sulla riga, da regolamento, il gol sarebbe stato annullato. Il motivo? Politano era entrato in area prima della conclusione.

La splendida coreografia dei tifosi dei Rangers che intonano l'inno God Save The King prima della partita di Champions col Napoli.
La splendida coreografia dei tifosi dei Rangers che intonano l'inno God Save The King prima della partita di Champions col Napoli.

Il tributo dell'Ibrox Stadium dedicato alla regina Elisabetta II mette i brividi addosso. Un rullo di tamburo dà il segnale e quei minuti che abitualmente sono scanditi dall'inno della Champions fanno venire la pelle d'oca. La Uefa aveva chiesto ci fosse silenzio assoluto, ma ci sono cose dinanzi alle quali anche i veti della Federazione possono cadere. Nel settore più caldo dei tifosi dei Rangers la splendida coreografia (il profilo di Sua Maestà al centro della bandiera inglese) entra nel corredo accessorio di folklore ed emozioni mentre il pubblico intona God Save The King.

Per la squadra di Glasgow quello spettacolo è una carica pazzesca di adrenalina che esplode nei primi minuti e il Napoli rischia di restarne travolto. Morelos, di testa, ferma il cuore dei partenopei… poi la palla finisce fuori all'altezza dell'incrocio e gli azzurri prendono fiato. Tum tum… il battito riprende e torna regolare. Spalletti se lo aspettava quell'inizio furibondo e quel ritmo indiavolato.

L'esultanza di Politano dopo aver realizzato il rigore del vantaggio del Napoli contro i Rangers.
L'esultanza di Politano dopo aver realizzato il rigore del vantaggio del Napoli contro i Rangers.

Senza Osimhem a battagliare lì davanti, a dare profondità inventa altro e fa sì che Simeone non resti schiacciato nella morsa dei difensori. Si affida alla qualità di Zielinski (incrocio dei pali che ammutolisce per la paura) che fa capire subito agli scozzesi di che pasta è fatto, tiene larghi Kvaratskhelia e Politano, chiede calma e palleggio, ricerca della profondità, dà a Lobotka il ruolo che più gli si addice di lotta e di governo. In quella ragnatela il Napoli attira e neutralizza i Rangers costruendo le occasioni migliori con Simeone (palla sotto le gambe del portiere, deviata in angolo), due volte ancora col georgiano e con Politano. In quella ragnatela il Napoli sarà letale.

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