Eziolino Capuano e la parola data: “Firmai un mutuo di 200mila euro per un amico, pago ancora io”
È durata solo un mese la permanenza di Eziolino Capuano al Foggia: arrivato sulla panchina dei pugliesi il 27 settembre al posto dell'esonerato Massimo Brambilla, il 59enne tecnico salernitano si è clamorosamente dimesso in diretta TV il 27 ottobre – la sera stessa della sconfitta col Sorrento – dopo cinque partite in cui aveva ottenuto cinque punti. Le cose da allora sono ulteriormente precipitate per il Foggia, che ha perso le successive due partite. Oggi contro la seconda squadra della Juventus – si gioca la 14sima giornata del Girone C della Serie C – in panchina siederà il nuovo allenatore Luciano Zauri. Capuano intanto vuole chiarire i motivi del suo addio, sottolineando quanto i valori umani per lui contino più di quelli calcistici. A tal riguardo il tecnico racconta – a testimonianza di quanto sia sacra la parola data – che sta continuando a pagare lui un mutuo di 200mila euro per un amico che non ha pagato.
Eziolino Capuano e l'addio al Foggia dopo la morte dei tre tifosi: "Ho visto il padre di uno di loro"
Capuano ha lasciato il Foggia in conseguenza di quanto successo dopo la tragica morte di tre tifosi dei ‘Satanelli' in un incidente stradale di ritorno dalla trasferta di Potenza lo scorso 13 ottobre: "Penso alla morte di questi tre ragazzi. Non c'è stato minuto di raccoglimento, la gara non è stata rinviata perché era programmata sul canale 201 di Sky. Da qui deriva la scelta di rinunciare a un contratto. Ho visto il padre di uno dei ragazzi morti, che ha portato un mazzo di fiori per il figlio sul campo di Potenza. Era un uomo distrutto dentro e non mi sono arreso, ma mi sono sentito colpevole nell'animo essendo padre di figli. Il giorno dopo, anche alla luce di situazioni che non ho condiviso, sono andato via".
"Io mai in Serie A e B? È perché sono sempre stato considerato ingestibile – spiega Capuano al Corriere della Sera – In realtà ho allenato in serie A in Belgio, all'Eupen, salvo entrare in rotta con la società perché preferivo schierare Espinal e non un giocatore pagato molto di più. Sono stato vicino ad allenare l’Empoli in B e la Salernitana mi aveva praticamente preso, con tanto di presentazione del presidente Aliberti. Poi il direttore Longo, qualche settimana dopo, ufficializzò Pioli. Ma cosa significa gestibile? Se vuol dire essere offeso nella dignità di uomo, preferisco essere ingestibile a vita. Al contrario, se essere ingestibili è sinonimo di coerenza, meglio essere così. Nel calcio sono tutti yesman. Ma mi trovi un allenatore che in Europa per 35 anni non è mai stato fermo. Eziolino Capuano non ha mai saltato una stagione".
La parola data è sacra per Capuano: sta ancora pagando un mutuo per un amico che non ha pagato
Capuano è uomo per il quale i valori sono sacri, con buona pace di un pallone che rotola: "Con il 90% dei calciatori ho avuto un rapporto meraviglioso. Vado d'accordo con l'uomo, prima che con il giocatore in senso stretto. Con Capuano devi essere una persona seria, degna di rappresentare un popolo. Io quando ho dato una parola, l'ho sempre mantenuta. Una volta misi una firma su un mutuo di 200mila euro per un amico. Lui non ha pagato e io continuo a farlo. Al di là di questo, se una cosa non mi piace, io vado via. Un allenatore è come un prete, è una vocazione. Mi sento molto vecchio stampo. Oggi si pensa all'orecchino, al tatuaggio. Guai se vedo fare allenamento con gli orecchini. Un calciatore rappresenta una città e un popolo, deve ricordarsi sempre che un operaio mantiene una famiglia con 1800 euro. Dopo l'allenamento, fino a un certo punto, puoi fare quello che vuoi. Moduli o uomini? Uomini tutta la vita. È mille volte meglio avete un giocatore affidabile che uno forte".